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Июль
2024

Brugnaro dopo l’inchiesta: «Sono sereno». E la maggioranza fa quadrato

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«Sono sereno, ribatteremo colpo su colpo. Andiamo avanti». Il sindaco Luigi Brugnaro chiama e la maggioranza risponde.

Fiducia rinnovata nei confronti del primo cittadino nel corso della riunione di martedì 30 luglio, nella sede del municipio di Mestre in via Palazzo.

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La maggioranza di centrodestra, quindi, serra i ranghi e fa quadrato intorno al sindaco dopo il terremoto giudiziario provocato dall’inchiesta dei pubblici ministeri Roberto Terzo e Federica Baccaglini che ha portato all’arresto di Renato Boraso e all’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione per lo stesso Brugnaro, oltre che per il direttore generale Morris Ceron e del vicecapo di gabinetto Derek Donadini, per le trattative di vendita dell’area dei Pili e di palazzo Poerio Papadopoli.

Il clima in maggioranza

Il clima, nella maggioranza, non è certo sereno. Le accuse mosse dalla Procura pesano come un macigno. L’intenzione, condivisa dai gruppi che sostengono il sindaco, è però unanime: concludere la consiliatura.

Un’intenzione confermata anche da Fratelli d’Italia, con gli interventi della capogruppo Maika Canton e dell’assessore Francesca Zaccariotto, e dalla Lega con il capogruppo Alex Bazzaro.

Proprio i rappresentanti locali del partito di Giorgia Meloni nei giorni scorsi avevano depositato due interrogazioni per chiedere al sindaco di valutare la sospensione dagli incarichi ricoperti degli indagati che ricoprono posizioni di vertice, tanto tra le società partecipate quanto nell’amministrazione comunale.

Una presa di posizione che però, ieri, martedì è stata seguita dai fatti.

Incarichi confermati

Confermati infatti gli incarichi alle persone di fiducia del sindaco, a partire dal direttore generale Morris Ceron e dal vicecapo di gabinetto Derek Donadini. Così come quelli del direttore generale Giovanni Seno e del direttore della direzione acquisti, Fabio Cacco, all’interno del gruppo Avm: entrambi nel consiglio di amministrazione di lunedì hanno rimesso le deleghe ma restano al loro posto.

In tema di deleghe, invece, restano per ora nelle mani del primo cittadino quelle alla Mobilità lasciate vacanti dalle dimissioni dell’assessore Renato Boraso, che ha comunicato al suo legale, Umberto Pauro, l’intenzione di abbandonare l’incarico ricoperto negli ultimi quattro anni.

La posizione di Brugnaro

Brugnaro, dal canto suo, ha fatto sapere ai consiglieri di maggioranza e agli assessori di aver letto le carte della Procura e di essere pronto a rispondere punto per punto alle accuse che gli vengono mosse dai magistrati e che in questi giorni stanno sollevando polemiche.

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Il sindaco intende chiarire anche la discussa intercettazione che lo vede coinvolto in una conversazione con l’ex assessore a proposito delle voci che correvano sulla richiesta di soldi da parte di Boraso.

Nei prossimi giorni saranno effettuate le ultime limature al discorso che pronuncerà venerdì nel consiglio comunale straordinario, richiesto dalle opposizioni. A prendere parola, oltre al sindaco, saranno anche i capigruppo dei partiti di maggioranza.

Attesa per il Consiglio

Il confronto però già si preannuncia infuocato. Dopo l’assemblea della scorsa settimana in campo Santa Margherita, lunedì sera i gruppi di opposizione - compatti - hanno riempito la sala civica San Leonardo ribadendo la richiesta di dimissioni immediate indirizzata al sindaco e alla sua maggioranza.

Dai gruppi di minoranza è arrivato unanime l’appello ai cittadini a presentarsi al consiglio comunale di venerdì per mandare «un segnale chiaro».

Già annunciata la presenza di associazioni e cittadini, come del resto era capitato anche nel corso del consiglio comunale che si era tenuto a Ca’ Farsetti a distanza di due giorni dallo scoppio dell’inchiesta giudiziaria.

In quel caso, le opposizioni avevano richiesto la presenza del sindaco, il quale aveva però replicato tramite un messaggio scritto nel quale anticipava che le spiegazioni sarebbero arrivate non prima di settembre. La richiesta di consiglio straordinario da parte dell’opposizione e il pressing degli alleati di governo hanno però fatto anticipare a venerdì prossimo il confronto atteso da tutta la città.