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Июль
2024

Anche il Piemonte boccia il progetto delle 20 pale eoliche sull’Appennino

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VARZI. Anche la Regione Piemonte esprime parere negativo al maxi impianto eolico che prevede l'installazione di 20 tralicci sul Monte Giarolo, al confine tra Val Curone e Valle Staffora. Il parere dell'ente presieduto da Alberto Cirio arriva dopo che già tutti i comuni interessati dal progetto - Cabella Ligure, Albera Ligure e Fabbrica Curone in provincia di Alessandria e Santa Margherita di Staffora e Varzi in Oltrepo - hanno ribadito la propria contrarietà all'iniziativa. Parere negativo anche dalla Provincia di Alessandria. «Il Comune di Fabbrica Curone - sottolinea il sindaco Roberto Deantoni - ha inviato un secondo parere negativo dopo che la società aveva presentato alcune rimostranze al primo parere di diniego al progetto».

Sarà il ministero dell'Ambiente a decidere se autorizzare o meno l'eolico sull'Appenino. Sulla decisione peseranno la valanga di osservazioni contrarie, fra cui ora anche quelle della Regione Piemonte. La giunta regionale piemontese, nell’ambito della valutazione di impatto ambientale, ha bocciato il progetto del nuovo parco eolico “Monte Giarolo”, che interessa le valli Borbera, Curone e Staffora per «carenza di documentazione progettuale e di analisi degli impatti ambientali». In particolare, la documentazione presentata risulta insufficiente sotto il profilo degli impatti su flora e fauna e altre matrici ambientali, per quanto riguarda agli aspetti geologici, producibilità energetica, paesaggio, viabilità e impatto acustico.

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Queste mancanze impediscono una valutazione completa degli impatti ambientali del progetto e non permettono una comparazione oggettiva degli interessi, tra cui la produzione di energia rinnovabile e la tutela del paesaggio e dell’avifauna.

«La transizione verso le energie rinnovabili è fondamentale, ma è altrettanto essenziale valutare dove e come vengono realizzati i progetti», dichiarano gli assessori all’ambiente e energia, Matteo Marnati, e agli enti locali, Enrico Bussalino.

«Oltre all’impatto ambientale – rimarca l’assessore Bussalino –, l’area di cantiere sarebbe molto invasiva, soprattutto perché la zona è soggetta a numerosi dissesti idrogeologici. Un tale progetto potrebbe danneggiare il turismo, l’agricoltura locale e la qualità della vita degli abitanti. Dobbiamo trovare soluzioni che siano sostenibili sotto ogni punto di vista, rispettando e proteggendo il nostro patrimonio naturale e culturale. Le zone coinvolte sono luoghi di straordinaria bellezza naturale e biodiversità, pertanto è fondamentale preservare l’ecosistema locale, senza deturpare il territorio».

Il progetto è stato presentato dalla società '15 Energia srl" di Breno, in provincia di Brescia.

ALESSANDRO DISPERATI