Abbonamenti Triestina, l’amarezza dei tifosi: «Le nostre richieste sono state ignorate»
TRIESTE. Le file al Centro coordinamento Triestina Club e al Fan Club Bar Capriccio per fare gli abbonamenti sono solo un ricordo. Quest’anno, come noto, le tessere stagionali si fanno solamente in sede societaria e, dal primo agosto, online.
Così è dopo lo strappo fra la società alabardata e i club dei tifosi, una spaccatura che ieri il presidente del Cctc Sergio Marassi ha voluto spiegare. «Sia chiaro - premette - noi invitiamo fortemente tutti i tifosi ad abbonarsi, anche se c’è il disagio di un solo punto vendita. C’è solo un problema tra noi e la società che spero si risolva in futuro».
Il problema è quello di non essere stati ascoltati sulla richiesta di un segnale nei confronti degli abbonati che lo scorso anno hanno dovuto subire mille disagi. «Ci era stato promesso che si sarebbe tenuto conto di Fontanafredda e di cosa era successo - spiega il presidente del Cctc - le nostre rimostranze partono da lì, perché ci rendiamo conto che anche gli abbonamenti attuali costano poco, questo nessuno lo mette in dubbio. Però quando è stato presentato il quadro a me, a Claudia Policreste che mi accompagnava e a Michele Bertocchi del Fan Club Bar Capriccio, abbiamo visto che non si era pensato a chi lo scorso anno ha fatto mille sacrifici. Anzi c’erano dei piccoli aumenti, oltre a una serie di problematiche. Abbiamo chiesto di lasciare i prezzi inalterati almeno per quest’anno».
Non solo non c’è risposta, ma sorge anche un altro problema: «Arriviamo alla vigilia del lancio e tutti assieme e d’accordo - afferma Marassi - diciamo che noi l’indomani non saremmo partiti con la vendita degli abbonamenti senza aver parlato con qualche dirigente, e soprattutto senza una presentazione ufficiale della campagna da parte della società, magari con una conferenza stampa, che spiegasse perché non si era tenuto conto dello scorso anno e anche tutti gli altri cambiamenti. Altrimenti avremmo avuto la fila di gente che avrebbe chiesto lumi su tutte le modifiche».
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Finalmente i tre vengono ricevuti dall'ad Sebastiano Stella, ma l’incontro dura poco: «Qualche mese fa ci aveva assicurato che ci avrebbe chiamato per gli abbonamenti - dice Marassi - invece lo riusciamo a incontrare solo alla vigilia del lancio. Ma siamo rimasti solo tre minuti e siamo stati buttati fuori. Dicendo che facevamo discussioni per pochi euro a partita, ci ha indicato la porta alzandosi per accompagnarci all’uscita. Non credo sia questo il modo di trattare i tifosi».
Marassi racconta che così non si è potuto trattare di nessuna delle problematiche della nuova campagna. «Ci sono stati cambiamenti che hanno portato disagi e malcontento - spiega - qualcuno ha visto passare il proprio settore da 140 a 800 euro perché c’è l’hospitality, altri da 140 a 210 per delle poltroncine, e poi ci sono l’esclusione dei pacchetti famiglie in curva, l’abolizione degli sconti per le donne, altre criticità emerse con i posti per i disabili. A noi dispiace per la nostra gente - chiude Marassi - e anche per noi come Centro è una perdita grave perché con la gente qui in fila tra gadget e bar erano soldi che ora non entrano più. Ma abbiamo dei principi e la dignità viene prima di tutto». Proprio durante la conferenza stampa, una ragazza apre la porta del Centro e chiede se può fare l’abbonamento. Già, le vecchie abitudini.