Slitta la decisione sul progetto Terna. L’Autorità di Bacino ha sollevato criticità
Servono ulteriori integrazioni al progetto di razionalizzazione della rete elettrica nella Media Valle del Piave.
L’Autorità di Bacino, nella conferenza dei servizi di martedì 23 luglio, ha evidenziato alcune criticità puntuali di natura idraulica e geologica. Dovranno essere risolte perché ci sia il parere favorevole dell’ente. Fumata grigia, dunque: tutto rinviato all’autunno, quando Terna avrà prodotto le integrazioni. Allora si potrà convocare una nuova conferenza dei servizi.
Il sindaco di Soverzene si augura sia quella decisiva, gli altri - da Belluno a Perarolo, passando per l’ente Provincia - contano invece che questi mesi servano per mettere sul tavolo un progetto intero che riguarda l’intero Bellunese.
Perché il nodo è sempre lì: Terna interviene su un tratto della rete, quello che va da Ospitale a Belluno. Al Piave, per essere precisi, che sarà scavalcato con i cavi interrati poco dopo l’abitato di Andreane. Ma cosa succederà alle linee che vanno verso Scorzé e Vellai da un lato, verso Lienz dall’altro? Quali altri interventi ha in programma Terna?
La Provincia ha ribadito martedì la necessità di avere un quadro completo della situazione. Lo ha fatto anche il Comune di Belluno. Perarolo è andato oltre, ribadendo che il Media Valle del Piave non soddisfa per niente l’amministrazione: «È peggiorativo della situazione, altro che migliorativo», sbotta il sindaco Pierluigi Svaluto Ferro. «E l’ho detto anche in questa occasione».
I Comuni di Belluno, Perarolo, Limana, Longarone e la Provincia nei giorni scorsi avevano inviato una lettera chiedendo di sospendere la conferenza dei servizi. L’aveva spedita anche il Comune di Ponte nelle Alpi, che con la nuova amministrazione ha una posizione meno netta di un tempo sul tema elettrodotto. La sospensiva non è stata accolta.
Martedì mattina, dunque, tutti gli enti interessati e che dovevano esprimere il loro parere si sono ritrovati in conferenza dei servizi (online). Subito un colpo di scena: «Il ministero della Cultura ha dato parere favorevole, mentre nel 2017 l’aveva bocciato», spiega Svaluto Ferro. Allora quel ministero si chiamava Mibact. «Una virata a 360 gradi che ci ha sbalorditi», aggiunge l’assessore del Comune di Belluno Simonetta Buttignon.
L’Autorità di Bacino Alpi Orientali ha poi sollevato una serie di criticità sul progetto (modificato, con uno spostamento di linea a Perarolo e l’interramento dei cavi sotto al Piave a Belluno), cui Terna dovrà rispondere producendo integrazioni.
In apertura di seduta, la politica ha battuto i pugni sul tavolo (virtuale). «Come Provincia abbiamo chiesto, di nuovo, di parlare del progetto complessivo», spiega il consigliere Massimo Bortoluzzi.
«Anche nelle osservazioni che abbiamo inviato sul Media Valle del Piave abbiamo rimarcato la necessità di vedere il quadro complessivo: che ci sia un progetto o almeno che dicano chiaramente come intendono proseguire sulle linee che attraversano il nostro territorio. E, visto che c’è tutto il tempo per parlarne da qui all’autunno, abbiamo chiesto alla Regione di convocare un tavolo di confronto». Sembra esserci stata un’apertura in tal senso.
«Il confronto è necessario per trovare la quadra, sono anni che si parla di questo progetto perché evidentemente le criticità non sono superate», aggiunge l’assessore di Belluno Simonetta Buttignon. «Ho ribadito che la criticità è stata soprattutto nel metodo: le linee elettriche non iniziano e finiscono con un progetto, ma Terna ha presentato un intervento che le spezzetta. Quello che serve è un progetto unitario, di tutta la rete».
Buttignon ha anche chiesto se siano state valutate tutte le alternative, in merito al progetto Media Valle del Piave.
«Ma serve una rivisitazione completa, questo progetto non va affatto bene», sbotta invece il sindaco di Perarolo Pierluigi Svaluto Ferro. Lo ha detto anche in conferenza dei servizi: «Per il territorio che amministro è peggiorativo della situazione esistente, le linee avranno un impatto peggiore di adesso. Non è mai stato concertato con i territori, noi siamo stati coinvolti solo quando si parlava dei corridoi, mai del progetto nei suoi dettagli. Credo ci sia ancora margine per parlarne, perché così questo progetto non va proprio bene».