Insulti, minacce, pugni: condannato a 8 mesi lo stalker del sindaco di Cassolnovo
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Condannato ad 8 mesi ed una provvisionale di 5mila euro per stalking nei confronti del sindaco Luigi Parolo. Ma assolto dall’accusa di interruzione di pubblico servizio per aver bloccato per alcuni minuti l’attività del municipio di Cassolnovo. È questa la decisione presa dalla giudice monocratica Luisella Perulli nei confronti di Giancarlo Baldi, 59enne che vive con la famiglia a Molino del Conte e che da anni è in polemica con le istituzioni per il salto idroelettrico proprio accanto a casa sua che causerebbe molto rumore. Una vicenda che gli ha provocato diversi guai giudiziari nel corso degli anni.
Nell’ultimo caso Baldi era finito a processo dopo un esposto presentato dal sindaco Parolo (come privato cittadino) ma anche dal Comune di Cassolnovo come entità pubblica. Già in fase d’indagine aveva subito delle misure restrittive.
Secondo l’accusa, l’imputato, nel 2021, avrebbe insultato pubblicamente il sindaco Luigi Parolo. Ma, secondo l’accusa, sarebbe anche entrato senza preavviso nell’ufficio del sindaco colpendolo con alcuni pugni. Una situazione che aveva spaventato anche le dipendenti comunali, che si sarebbero chiuse negli uffici a chiave. Tra gli episodi contestati anche telefonate notturne al sindaco, che era assistito dall’avvocato Matteo Gandolfi: «C’era stata una misura cautelare, cioè il divieto di avvicinamento al sindaco Luigi Parolo - spiega l’avvocato del sindaco -. Ora c’è anche una sentenza di primo grado, una vittoria per chi crede nella legalità e nelle istituzioni».
la difesa dell’imputato
Nel procedimento Baldi era difeso dall’avvocato Nicola Cadaleta di Vigevano: «Quando ci saranno le motivazioni della sentenza valuteremo il ricorso - spiega l’avvocato dell’imputato -. Di certo Baldi ha espresso in maniera sbagliata il suo dissenso nei confronti delle istituzioni, resta però il problema del rumore della centrale idroelettrica che sta creando problemi da oltre vent’anni a lui e alla sua famiglia».
Una battaglia giudiziaria che vede Baldi e la famiglia impegnati contro Est Sesia, ente titolare del canale, e la società di gestione della centrale. «E dopo i ricorsi bocciati anni fa, ora ci sono stati pronunciamenti favorevoli con perizie che dicono che c’è troppo rumore - chiude l’avvocato di Baldi -. In autunno, quando il canale sarà in asciutta, dovrà essere modificato l’impianto. Potremmo chiedere dei risarcimenti».