Tennis, Bottazzi provoca: “Sinner non dovrebbe fare le Olimpiadi, mette a rischio il n.1 con gli infortuni”
Luca Bottazzi, ex tennista e scrittore di libri di tennis, è stato ospite dell’ultima puntata di Tennis Mania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport. L’esperto si è soffermato sui grandi exploit di Jasmine Paolini: “Non ho mai fatto il tifo per nessun giocatore, li ho sempre ammirati tutti: facendo il ricercatore e lo studioso conosco le gesta anche di campioni che giocarono cento anni fa, campioni favolosi che il grande pubblico non conosce. Sono sempre dalla parte del gioco, il tennis conta più dei campioni perché lui resta e i giocatori passano. La Paolini è stata una cosa folgorante: nessuno è mai partita da così poco per arrivare così in alto, poi questo sorriso e questa predisposizione sempre positiva“.
Luca Bottazzi ha poi proseguito sulla numero 5 del mondo: “L’ho trovata un piccolo grande manifesto per il tennis e lo sport in generale. In questi due mesi Paolini è sulla ruota della fortuna, anche perché bisogna vedere la cosa da un punto di vista distaccato: ha 28 anni e per otto anni è stata lontana da questi risultati, ha giocato 27 Slam e ha fatto soltanto quattro secondi turni, poi di colpo ha fatto finale al Roland Garros e Wimbledon: è un Big Bang inaspettato. Un peso piuma che gioca contro i massimi: non era una giocatrice così, era una tira-dritto un po’ alla Giorgi, ora è una giocatrice a tutto campo, ha una posizione a rete che nemmeno Sinner e Berrettini hanno. Questo è anche un merito di Errani: Sara ha fatto scuola, ogni volta che Paolini viene a rete è difficile passarla, a differenza di grandi giganti come Zverev che vengono bucati come colabrodi“.
Sull’intenso derby tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini al secondo turno di Wimbledon: “È stata una delle partite più interessanti perché ci sono stati tre tie-break, è stato un testa a testa per oltre tre ore. Non so se è stata la migliore partita del torneo, magari lo pensiamo perché siamo italiani. Vedere due grandi campioni italiani sul Campo Centrale non era mai successo, era l’evento nell’evento e quindi non siamo noi i più indicati, essendo coinvolti, a valutare questa partita in quel senso. Sinner ha vinto in Australia perché è arrivato alle partite importanti con il serbatoio pieno, ha iniziato a giocare da Rublev in avanti. A Wimbledon ha iniziato a spendere presto“.
Luca Bottazzi si è soffermato sulla doppietta di Alcaraz, capace di vincere Roland Garros e Wimbledon nello stesso anno: “Alcaraz ha tutte le carte per diventare un leggendario, poi il tempo ci dirà se potrà farlo. Alcaraz al momento è il giocatore più forte del mondo, come lo è stato Sinner da ottobre a marzo. L’anno scorso dopo Wimbledon scomparse dai radar per il suo rango, era ospite fisso a ‘Chi l’ha visto’ su Rai 3 e ha perso contatto con il vertice della classifica, Sinner ne ha approfittato e nessuno immaginava quella crescita“.
Su Jannik Sinner in testa al ranking ATP: “Sinner ha il margine per riuscire a chiudere l’annata da numero 1, è un’occasione irripetibile per chiudere l’annata da numero 1 del mondo, che è molto diverso da essere diventato numero 1 del mondo: è un ulteriore traguardo che lo proietta nell’Olimpo del tennis“.
Poi la grande provocazione: “Per Sinner queste Olimpiadi non s’hanno da fare: tornare sulla terra per poi difendere tutti i punti sul cemento e cercare di accumulare vantaggio o mantenere il distacco può essere fatale. Sono come delle F1 super tirate, bisogna gestire gli infortuni: a Montecarlo ha avuto un problema, a Parigi ha avuto un calo vertiginoso nel quinto set, a Wimbledon ha avuto quel malore. La stagione è molto lunga e tornare sulla terra per poi andare sul cemento… Quest’anno i Giochi Olimpici non ci volevano: sono un traguardo importante, ma sono più importanti per giocatori più titolati come Djokovic e Alcaraz, per me Sinner deve andare via liscio e cercare di difendere il numero 1 fino alla fine del 2024, le Olimpiadi sono sabbia nell’ingranaggio. Io non lo farei giocare a Parigi: mi auguro che giochi, vinca l’oro, poi vada negli USA e vinca, ma è un programma che farebbe anche Paperino“.