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Wimbledon, Musetti: “Giocare male mi faceva provare vergogna. Poi ho capito che conta solo vincere”

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“Mi sto sentendo più maturo in campo, come padre e come tennista” spiega Lorenzo Musetti dopo la vittoria su Taylor Fritz

Il video-commento del direttore Scanagatta ⤵

L’azzurro Lorenzo Musetti giunge in conferenza stampa forte del successo ottenuto nel pomeriggio inglese contro Taylor Fritz. Un trionfo che conferma il suo stato di forma eccellente, ma in semifinale dovrà superare ogni limite per impensierire Novak Djokovic. Ecco le sue parole dopo l’incontro con lo statunitense:

D. Lorenzo, sei in semifinale a Wimbledon. Come ti senti?

“Ancora non mi sono reso conto di tutto. Sono molto felice di quello che ho fatto oggi e nel modo in cui ho combattuto fino alla fine. Ho cambiato modo per sviluppare il mio gioco set dopo set. Il quinto è stata la dimostrazione di una grande reazione. Ho giocato il mio miglior tennis questa settimana”.

D. Cos’è cambiato in questi mesi? Mesi fa avevi messo in discussione il tuo talento

“In queste settimane non credo abbia fatto differenza il talento, ha fatto la differenza il fatto che mi sono messo in gioco come uomo, come persona e come giocatore. È ovvio che il talento in certe situazioni aiuta tanto e come si è visto al quinto set ho cambiato marcia e il talento è stato dalla mia parte, ma non basta solo quello. In questi anni ho ottenuto poco rispetto a quello che posso raggiungere, fino ad oggi sto mettendo il 100%, posso prendere qualche consapevolezza del mio livello e del giocatore che posso diventare. Ho sentito la necessità di cambiare certe cose specialmente in campo a livello di atteggiamento e di attitudine, troppe partite buttate via. Spesso il fatto di giocar male mi creava una vergogna, poi ho capito che conta altro in questo sport. Anche i primi turni qui non ho espresso il mio miglior tennis, com’è giusto e normale che sia. Però l’ho accettato e sono andato avanti e sono riuscito a trovare dei metodi per vincere le partite. Questo è quello che mi sta facendo bene”

D. Come ti ha cambiato la nascita di tuo figlio?

“Invece di insegnare io a lui, sta insegnando lui a me. Il fatto di avere un figlio di riflettere molto. Tra il mantenere i risultati e l’arrivo di un figlio hanno reso l’anno travagliato. Mi sto sentendo più maturo in campo, sia come tennista che come padre. Sicuramente, unito al talento questo può fare la differenza. La giornata di oggi la metto sotto solo alla nascita di mio figlio, per il resto è giorno più bello della mia vita sportivamente parlando”

D. Se avessimo chiesto a Lorenzo Musetti prima della stagione sull’erba che avrebbe fatto finale al Queen’s, semifinale a Stoccarda e semifinale a Wimbledon, come ci avrebbe risposto?

“Se vi rispondessi come Jasmine, siete pazzi? È qualcosa che mi meritavo, ci sono stati tanti momenti nelle ultime stagioni che sentivo di mettere qualcosa in campo ma non riuscivo a tirar fuori quello che ho fatto nelle ultime settimane. Sapevo che potevo meritarmi di più, non solo per me ma anche per le persone che mi stanno accanto che non hanno mai smesso di credere in me. È un sogno che si avvera, è arrivato un po’ a sorpresa, ma l’accogliamo vivamente questa bellissima settimana”

D. Hai giocato con una quantità formidabile di colpi differenti nel tuo gioco oggi, una grande varietà. È qualcosa su cui ti sei concentrato sullo sviluppo della partita nell’ultimo anno? È qualcosa che ti ha reso più a tuo agio sull’erba?

“Soprattutto con un buon baselineer come Taylor, se giochi ogni volta piatto non puoi vincere un punto. La strategia è stata cercare di mescolare ogni palla e comandare il gioco. Ad un certo punto della partita mi sono sentito i grado di vincere ogni punto, lui non era in una buona posizione grazie alla mia varietà nel gioco. In definitiva è certamente qualcosa su cui sto davvero lavorando. Fin da bambino non mi è mai piaciuto fare le stesse cose in campo. Probabilmente questa grande varietà di colpi è un buon aiuto sull’erba e lo sto facendo questa settimana”

D. Posso riportarti a quella partita al Roland Garros con Novak, la natura ridicola di andare alle 2 o alle 3 del mattino. Sei abbastanza contento che ci sia un coprifuoco qui?

“Prima in zona mista scherzavo sul fatto di non finire di nuovo alle 3 del mattino. Scherzi a parte, è stata una bella partita e ho avuto le mie possibilità. Probabilmente non ho preso i rischi che avrei dovuto, specialmente nel quarto set. Fatto sta che è stata davvero una partita intensa e stressante. Contro di lui sei probabilmente più stressato perché è uno dei migliori giocatori di sempre, se non il migliore. Se gioco in un certo modo potrei avere le mie chance”.