Trieste, caserma di via Rossetti: sette giorni per sciogliere il nodo del futuro campus
TRIESTE. Una settimana per capire se il campus scolastico e il polo sportivo scolastico-universitario, programmato dall’Edr (ex Provincia) triestino e finanziato dalla Regione, potrà essere realizzato all’interno dell’ex caserma Vittorio Emanuele III in via Rossetti. Oppure no.
Infatti giovedì 11 luglio alle ore 12 scadrà il termine per presentare la manifestazione d’interesse a partecipare alla realizzazione del nuovo compendio didattico-sportivo, mettendo a disposizione spazi di proprietà. Edr (acronimo di Ente decentramento regionale) ha pubblicato sul suo sito e sui quotidiani del territorio un avviso, con il quale si spiegano le esigenze e le caratteristiche dell’operazione.
Perché abbiamo premesso il richiamo all’ex caserma di via Rossetti? Perché è lo spazio, dal punto di vista dimensionale e logistico, più probabile e plausibile per ospitare quanto serve all’Edr. La proprietà dell’ex struttura militare appartiene a Cassa depositi e prestiti (Cdp) sgt, l’immobiliare della grande società pubblica che gestisce il risparmio postale, ha sede a Roma ed è controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Ricordiamo, per esempio, che Cdp è azionista di riferimento di Fincantieri.
La procedura, curata dal direttore dell’Edr Roberta Clericuzio, è approdata alla seconda fase. La prima era stata dedicata alle opportunità prospettabili da enti e istituzioni pubbliche, ma era emersa una sola proposta che si è rivelata inadeguata.
Quindi Edr ha dovuto intraprendere un secondo passo, con il quale si monitorano le disponibilità delle società private (Cdp è una “spa”). L’ex caserma di via Rossetti è quotata attorno ai 17 milioni di euro, cifra che si rivelò inarrivabile per il Comune triestino e che pertanto è stata presa in carico dalla Regione tramite Edr, competente per l’edilizia scolastica.
Adesso vanno valutati due fattori: il primo è che in effetti Cdp mandi la sua manifestazione d’interesse, il secondo è che potenzialmente anche altri soggetti possono candidarsi a vendere aree di proprietà. Con la “sgr” è in piedi un colloquio che dura da anni, per cui Regione ed Edr si attendono che entro il fatidico mezzogiorno di giovedì 11 Roma inoltri la sua proposta.
Riguardo il secondo fattore, la risposta implicita è fornita dalle caratteristiche richieste dall’avviso: una superficie pari ad almeno 6 ettari, in grado di accogliere 2.500 studenti ripartibili in due istituti di istruzione secondaria di 2° grado; deve poter permettere la realizzazione di residenze universitarie tali da ospitare almeno 50 persone; deve essere provvisto di aree scoperte e libere dove installare moduli temporanei dove trasferire scuole interessate a interventi edilizi (come nel caso dei “nidi” a villa Haggiconsta).
Non solo: nel futuro compendio dovranno trovare posto perlomeno due palestre per un totale di oltre 1.600 metri quadrati, un auditorium da 400-500 spettatori, una mensa da 600-750 metri quadrati e un sistema di archivi-biblioteche da 600-1.150 metri quadrati.
Insomma, misure che nello stretto territorio comunale triestino non sono facili da reperire. Tra l’altro l’avviso sottolinea alcune premesse propedeutiche al progetto, cioè riduzione del consumo di suolo, valorizzazione di beni tutelati (l’ex caserma rientra nella categoria), rigenerazione urbana, centralità e accessibilità con mezzi pubblici.
Il punteggio da attribuire, su un totale di 100, premia le dimensioni (40), la localizzazione (20), mentre funzionalità-destinazioni-conservazione meritano 10.
Infine oggi a mezzogiorno scade il termine per la richiesta di informazioni e chiarimenti da inoltrare alla direzione Edr.