Risse e accoltellamenti durante la partita dell’Albania agli Europei di calcio: un arresto a Chions
CHIONS. Tifosi accoltellati dopo le partite degli Europei di calcio e una funzionaria di polizia ferita nei tafferugli: la festa in piazza della Vittoria a Bolzano, il 24 giugno scorso, è finita nel sangue e in rissa.
A Chions, a casa di un familiare, un 31enne albanese è stato rintracciato e arrestato per l’ipotesi di tentato omicidio di un connazionale.
La squadra mobile di Bolzano, in collaborazione con la squadra mobile di Pordenone, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere martedì sera nei confronti di Marius Deda, 31 anni, nato in Albania e residente a Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo. Ora l’uomo è in cella nella casa circondariale di Pordenone, in attesa dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice per le indagini preliminari.
La polizia di Stato, in una nota, ha ricostruito la genesi della rissa scoppiata a Bolzano nella serata del 24 giugno. Numerosi tifosi degli azzurri si erano radunati in centro per festeggiare il passaggio agli ottavi di finale, dopo aver superato lo scoglio del girone eliminatorio.
Durante i festeggiamenti, però, alcuni tifosi albanesi che simpatizzavano per la Nazionale italiana si sono scontrati con un gruppo di connazionali che invece erano rimasti delusi per l’eliminazione dell’Albania dagli Europei.
Tra le due fazioni, secondo la ricostruzione della polizia di Stato, è scoppiata una rissa. Un uomo ha estratto un coltello, con il quale ha ferito due giovani albanesi.
H.K. è stato colpito, in particolare, da svariate coltellate all’altezza del collo e a un braccio. Per la procura di Bolzano le lesioni erano idonee a cagionarne la morte. Da qui l’ipotesi di tentato omicidio.
Il giovane ferito gravemente è stato soccorso sul posto da un poliziotto e da un carabiniere e quindi trasportato all’ospedale di Bolzano e operato d’urgenza. Per diversi giorni la prognosi non è stata sciolta.
Durante i tafferugli è rimasta ferita, in modo lieve, a una mano, anche una dirigente della Questura di Bolzano, che stava coordinando il servizio di ordine pubblico, intervenuta per sedare la rissa.
Gli investigatori della polizia di Stato sono risaliti al presunto responsabile, che si era dato alla fuga, sottraendosi così all’identificazione nell’immediatezza dei fatti.
Gli approfondimenti investigativi della squadra mobile di Bolzano hanno consentito poi di localizzarlo in provincia di Pordenone, i colleghi del Friuli occidentale lo hanno quindi rintracciato a casa di un parente nel comune di Chions. Martedì sera è scattato l’arresto. L’indagato è stato accompagnato in carcere a Pordenone.
Il questore di Bolzano Paolo Sartori, in parallelo con l’iter giudiziario, ha emesso a carico di Deda un decreto di espulsione. L’agenzia di stampa Ansa ha riportato che Deda era destinatario anche di una seconda misura cautelare per un altro fatto di violenza commesso a Viterbo.