Soumahoro si rifà vivo a orologeria per fare la vittima: c’è un clima razzista. Io, insultato mentre ero in palestra
Per una curiosa coincidenza di tempi, solo ieri il tribunale di Latina ha revocato gli arresti domiciliari per Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, e Marie Therese Mukamatsindo, suocera del parlamentare. E proprio oggi l’ex sindacalista dei braccianti ha denunciato un’aggressione di stampo razzista ai suoi danni. Insulti e commenti, ha denunciato l’attuale esponente del gruppo Misto dopo la dissociazione dei leader di Avs e lo strappo con l’alleanza rosso-verde che lo aveva candidato tra le sue fila, che sarebbero stati indirizzati al deputato di origini ivoriane mentre era in palestra ad allenarsi.
Insulti a Soumahoro che denuncia: io aggredito verbalmente mentre ero in palestra
«Negro che sei. Fai una bella vita tra palestra e… e noi ti paghiamo», sarebbero alcune delle invettive scagliate contro il deputato di origini ivoriane. È lui stesso a denunciare quanto accaduto e poi ripreso dalle varie agenzie di stampa. E non sarebbe neppure finita lì. Perché, a detta di Soumahoro, se «una ragazza mi ha aggredito mentre mi allenavo» – ha detto – «il suo amico intanto riprendeva con lo smartphone». Pertanto, l’onorevole ha già fatto sapere che provvederà a denunciare l’accaduto alle autorità.
«Negro, fai bella vita e noi ti paghiamo»
Non solo. In base a quanto segnala il Tgcom24 sulla vicenda, rilanciando le parole dell’ex sindacalista dei braccianti, «un’altra persona, che ha assistito all’aggressione, ha dovuto interrompere l’allenamento perché disgustata dalla scena», ha proseguito Soumahoro che ha subito segnalato il fatto alla direzione della palestra chiedendo il loro intervento. E così, forse incoraggiato dalla decisione del tribunale di Latina dove, lo ricordiamo, è in corso il processo sulle cooperative coinvolte nella gestione di richiedenti asilo e di minori non accompagnati – con le accuse contestate che vanno, a vario titolo e a seconda delle posizioni, dalla frode nelle pubbliche forniture, alla bancarotta fraudolenta patrimoniale (per distrazione), e all’auto-riciclaggio – Soumahoro torna a rinverdire il suo ruolo di martire.
Soumahoro, dagli insulti alla polemica politica
Un ruolo che ad oggi, naturalmente, Soumahoro prova ad ammantare di nuovo smalto formale e vis vittimistica, cavalcando l’onda del dibattito in corso dopo le ultime polemiche politiche scatenate dall’inchiesta di Fanpage e cavalcate ad arte da media e opposizione di sinistra. E quale momento migliore se non questo? E allora via con il canone della martirizzazione e della barricata social. «Ovviamente – ha tuonato il parlamentare ex Avs – denuncerò alle autorità competenti questa vile e vigliacca aggressione». Perché per l’esponente del gruppo Misto «c’è un clima di crescente razzismo nel paese sdoganato anche da parte di quelle forze politiche che, ogni giorno, inneggiano al fascismo e al Duce. Dobbiamo resistere contro chi vuole fare tornare l’Italia indietro».
Eppure Soumahoro non dovrebbe dimenticare – e ci permettiamo di ricordarglielo sommessamente solo per completezza dell’informazione e amore per la verità – che, tra uno sguardo sul futuro e un rivolgimento al passato, i metodi, le condotte, e le scelte operate dai suoi familiari in materia di tutela degli immigrati, non è che abbiano smosso la situazione tanto in avanti, nel segno del rispetto dei più deboli e della salvaguardia dei diritti primari dei più disagiati. Anzi…
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