La Corte suprema concede l’immunità parziale a Trump al processo sull’assalto a Capitol Hill. L’ex presidente esulta: “Vince la democrazia”
L’ex presidente Usa Donald Trump, ricandidato alla Casa Bianca alle elezioni di novembre, potrà godere dell’immunità presidenziale parziale nel processo nei suoi confronti per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, quando i suoi sostenitori assaltarono la sede del Congresso per contestare le elezioni vinte da Joe Biden. Lo ha deciso la Corte Suprema, con il voto favorevole dei sei giudici di orientamento conservatore e la contrarietà dei tre progressisti. Lo scudo penale varrà solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni compiute nell’ambito dei suoi poteri costituzionali da presidente (ancora) in carica, mentre non coprirà i comportamenti privati. Questa distinzione consentirà al giudizio di proseguire. Il caso torna ora di competenza della giudice di Washington Tanya Chutkan, che dovrà decidere se e quali accuse archiviare sulla base della distinzione tracciata dalla Corte. Questo passaggio farà slittare i tempi del dibattimento, che di certo a questo punto non inizierà prima del voto del 5 novembre prossimo.
Quello per i fatti di Capitol Hill è uno dei quattro procedimenti penali pendenti a carico di Trump. Il tycoon infatti è incriminato anche per aver conservato oltre la fine del mandato documenti segreti nella propria residenza di Mar-a-Lago e per il tentativo di ribaltare l’esito del voto in Georgia. È stato, inoltre, già condannato il 30 maggio scorso per il pagamento in nero da parte della sua organizzazione alla pornostar Stormy Daniels (la pena sarà decisa il prossimo 11 luglio). “Grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!”, scrive l’ex presidente sul suo social Truth, festeggiando il verdetto della Corte. Anche il suo figlio maggiore, Donald jr, su X definisce “solida” la decisione, dicendosi però “sicuro che i procuratori corrotti e il giudice di Washington continueranno a lavorare per ribaltare la legge. È tutto ciò che gli è rimasto”, attacca.
“La sentenza di oggi non cambia quello che è successo il 6 gennaio: Donald Trump ha incoraggiato una folla a rovesciare i risultati di un’elezione libera ed equa“, afferma invece in una nota l’entourage di Biden, ricandidato per un secondo mandato e rivale di “The Donald” alle elezioni. “Trump è candidato alla presidenza pur essendo un criminale condannato per la stessa ragione per cui è rimasto seduto a guardare mentre la folla attaccava violentemente Capitol Hill: pensa di essere al di sopra della legge ed è disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere e mantenere il potere”, aggiunge il comunicato.
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