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Июнь
2024

Antonio Conte si presenta: “Non voglio dubbi: Kvaratskhelia rimane. Voglio un Napoli incazzato”

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È il Conte-day in casa Napoli. La squadra azzurra, presso il Teatro nel Palazzo Reale della città partenopea, ha presentato in conferenza stampa il suo nuovo tecnico.
Le parole del nuovo tecnico azzurro.
“È la prima volta che mi presentano in questa maniera, quindi c’è anche un filo di emozione nonostante diversi anni di carriera nel mondo del calcio. Vi ringrazio. Ringrazio sicuramente Napoli, perché di solito io prima di ricevere, do qualcosa in cambio. Qui è successo il contrario: tanto entusiasmo, tanto affetto subito. Ora non mi resta che restituire“.
Mister, ha una promessa da fare ai tifosi e alla piazza? Che identità darà al suo Napoli?”Io posso promettere serietà, una parola che viene spesso sottovalutata. Voglio dare tutto per il Napoli e trasmettere la mia cultura a livello lavorativo. Per riuscire a scrivere la storia, prima dobbiamo rendere orgogliosi i nostri tifosi che devono riconoscersi nella propria squadra. Sapete che nel calcio c’è la vittoria e anche la sconfitta, ma in ogni caso bisogna dare il massimo e a volte anche di più perché il massimo non basta”.
Napoli è una piazza difficile, ha un piano per raggiungere subito grandi obiettivi?“Napoli è una piazza importante e molto passionale. Sarà sempre così, a prescindere da giocatori, allenatori e proprietà. C’è una fiamma e da parte nostra dobbiamo alimentare questa fiammapassione e cercare di rendere orgogliosi i nostri tifosi”.

La gente si chiede come sarà il suo nuovo Napoli. Quale sarà la faccia della squadra e se lei segue e le interessa il mercato sudamericano? “Sarà un Napoli molto incazzato perché veniamo da una stagione molto complessa. Per quel che riguarda il mercato, punteremo su calciatori preparati indipendentemente dal continente, Africa, Asia, America, cercheremo di fare il possibile”.
Il Napoli è stata sempre la sua prima scelta e in base a che cosa ha scelto la squadra? Ha avuto altri contatti?”Io ho scelto Napoli per il progetto del presidente De Laurentiis. Mi ha dato grande entusiasmo fin da subito perché ho sentito fin da subito qualcosa. Siamo qui ed abbiamo molta voglia di iniziare a lavorare con il piede giusto. Ho avuto altre proposte dall’estero, anche molto interessanti ma c’era una promessa avviata con il presidente De Laurentiis di rivederci. Abbiamo trovato la giusta quadra su tutti gli aspetti, motivo per il quale abbiamo tanta voglia di stabilire fondamenta solide che durino nel tempo”.
Come è riuscito a convincerla il presidente De Laurentiis e sopratutto lei che feeling si aspetta con la piazza? “Io vengo dal Sud e quindi so cosa vuol dire la parola calcio per il meridione. Si tratta di una grandissima opportunità per me perché sono nella squadra che rappresenta il Sud”.
Lei parla di una ricostruzione, ma a parer suo quanto tempo ci sarà bisogno per vedere dei buoni risultati? “Io vorrei partire già da domani per lottare subito. Adesso però bisogna focalizzarsi sul presente, ancor più perché l’anno scorso ci son stati distacchi abissali dalle prime della classe, ci sono stati 40 punti di distacco. Non possiamo competere con le solite nome per il monte ingaggi e non solo, però possiamo essere competitivi sotto altri aspetti come ad esempio l’impegno e la voglia che metteremo in campo. Su questo aspetto dovremmo essere imbattibili”.
Lei arriva a Napoli dopo una stagione difficile e ancor più in un momento che ha come protagonisti tanti calciatori con dei mal di pancia. Come sta gestendo questa situazione? “La sto gestendo assieme alla società. Io fin dall’inizio ho chiesto al presidente De Laurentiis di poter decidere io in prima persona quali sarebbero stati quei calciatori “incedibili” nella mia squadra. Ho chiamato tutti i giocatori e parlato con tutti i ragazzi perché avevo voglia di farmi conoscere. Se ci sono dei problemi vanno risolti, ancor più perché la scelta è mia. Chi fa parte del progetto lo sarà al 200%”.

Conte, oltre alle già citate situazioni di Di Lorenzo e Kvaratskhelia, ha parlato con Osimhen?“Faccio una chiosa finale su quello che aveva detto prima il presidente. E sottolineo un fatto fondamentale per me. Di Lorenzo oltre a essere un giocatore top: capitano del Napoli, ha vinto scudetto ed Europei. Lo considero una persona molto perbene ed importante anche nello spogliatoio – lo stesso dicasi per Kvara – io penso che l’anno scorso la frustrazione abbia portato anche a situazioni non limpide. I giocatori sanno benissimo che ci sono difficoltà, siamo uomini e bisogna rimboccarsi le maniche tutti insieme. Ricominciare quest’anno sapendo che deve essere un’occasione di rivalsa. Per quanto riguarda Osimhen così come sapevo benissimo sia della situazione di Kvara, Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, su cui io ho posto un veto assoluto, so benissimo della situazione Osimhen. So che ci sono degli accordi col club, è una situazione totalmente diversa, che mi è stata già esposta e a cui io assisto. Poi se mi chiedete del calciatore, è un calciatore di altissimo livello, ma io non posso entrare in nessun discorso su Osimhen perché si tratta di accordi precedenti“.
Lei in una conferenza stampa al Tottenham ha detto che non si può sbagliare il portiere. Come funzionerà con Caprile e Meret?“Meret è il nostro portiere, gode della mia stima e della massima fiducia da parte mia: ho già parlato con lui. Lui sa benissimo quali sono le mie richieste personali nei suoi confronti, parliamo di un portiere che ha delle grandissime potenzialità. Al tempo stesso sta arrivando Caprile che sta facendo un percorso importante, dopo Bari, la salvezza dell’Empoli. Abbiamo la fortuna di poter contare su due portieri che possono essere il futuro del Napoli“.
Buffon ha detto che lei alla Juventus è stato un elettroshock, ha preso la squadra 7^ e ha vinto 3 scudetto consecutivi. Al Chelsea ha preso la squadra 10^ e ha vinto la Premier. Come si approccia ad una nuova realtà?“Il Chelsea due anni prima aveva vinto la Premier League, poi dopo aver mandato via l’allenatore erano arrivati decimi e l’anno dopo noi abbiamo vinto la Premier League. Penso sia stato qualcosa di incredibile perché in Premier League ci sono delle super potenze. Quello che io non posso promettere è sicuramente la vittoria, perché vince solo una. Posso promettere che iniziamo un percorso dove possiamo essere competitivi per la vittoria. Poi sapete bene che ne vince solo una ed è molto difficile. Lo dico spesso, testa bassa e pedalare, noi dobbiamo parlare poco, c’è poco da fare proclami. Facciamolo con i fatti non a chiacchiere. Sono la persona del fare, non sono il tipo di vendere aria fritta. Non sono neanche troppo paziente, questo purtroppo o per fortuna è la nostra forza. Noi dobbiamo solo stare zitti quest’anno“.
La sua personalità è utile ad alimentare l’ottimismo della città: crede che possa trattarsi di un peso o di uno stimolo maggiore?“Napoli in questi ultimi anni sta crescendo in modo davvero esponenziale. E anche calcio è un veicolo trainante per la città. Ed è il motivo per il quale la passione ci sarà sempre indipendentemente dall’allenatore o dalla squadra. Io penso che la città debba migliorare per proprio conto, ma noi proveremo a coinvolgere la città sempre di più attraverso il calcio”.
Le chiedo se proprio per la bellezza di Napoli: questa sarà la sfida più intrigante della sua carriera?“Si tratta di una sfida che arriva al momento giusto. Sono un allenatore che ha maturato esperienze importanti, motivo per il quale guardo con tanta ammirazione questo nuovo percorso. Nessuno mi ha mai regalato nessuno, ho sempre conquistato tutto col sudore e con la fatica. Sfido chiunque a dire che mi è stato regalato qualcosa”.
 
 

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