Campi Flegrei, partono le esercitazioni ma i cittadini sono al lavoro o al mare. Il sindaco di Pozzuoli: “Le istituzioni si interroghino”
Ai Campi Flegrei le esercitazioni bradisismiche sono partite tra il disinteresse generale. A Pozzuoli, il comune maggiormente colpito dallo sciame sismico dello scorso maggio, la fotografia della mattinata è particolarmente desolante. C’era più gente sulla spiaggia a prendere il sole che cittadini sotto al gazebo allestito sul lungomare dalla Protezione Civile per simulare il trasferimento della popolazione in autobus verso un luogo sicuro (il centro sportivo Palatrincone di Monteruscello, ndr). “Sicuramente è deludente questo disinteresse – ci spiega uno dei pochi partecipanti – però credo che al di la di chi oggi sia andato a mare fregandosene della simulazione, il motivo di questa poca adesione sia pure perché questa prova è stata organizzata in un giorno infrasettimanale, con molta gente che adesso è a lavoro”. Nello stand impiegato come ipotetico punto di raccolta e informazione c’erano solo nove persone su una popolazione che invece ne conta migliaia (nei giorni scorsi si erano prenotati circa 200 cittadini che evidentemente hanno poi disertato). “Il dato sulla partecipazione sicuramente non è positivo – spiega l’ingegnera Annamaria Criscuolo, direttrice della Protezione Civile di Pozzuoli – ma questi test sono comunque utili indipendentemente dalle presenze perché ci consentono di verificare anche la funzionalità delle aree di attesa e soprattutto la risposta di tutta la macchina organizzativa in caso di emergenza”. Le esercitazioni si sono svolte in contemporanea nei comuni di Pozzuoli, Bacoli e in alcuni quartieri di Napoli. In totale si registra la partecipazione di poche decine di persone ma tra i Campi Flegrei e la periferia partenopea sarebbero circa 30mila i cittadini coinvolti da un eventuale scenario di rischio. ”Tutto quello che doveva essere fatto noi lo stiamo facendo senza perdita di tempo – ha spiegato il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni – io non mi sento di condannare nessuno che non sia venuto ho solo voglia di capire con dati alla mano il perché e lavorare sulle altre criticità come gli interventi per le vie di fuga che stanno procedendo. Stiamo portando avanti delle esercitazioni e contemporaneamente stiamo vivendo uno stato di emergenza a Pozzuoli dovuto allo sciame dello scorso mese di maggio. Ci sono molte persone che non possono ancora rientrare in casa per i danni strutturali. Forse anche per questo oggi si sono presentati in pochi. La comunicazione ai cittadini su questa simulazione però era stata fatta – ha concluso il primo cittadino – ora bisogna capire effettivamente i motivi di questa scarsa adesione, dobbiamo riflettere tutti, i cittadini ma anche le istituzioni. Ad ogni modo ne seguiranno altre nei prossimi mesi e ci auguriamo che aumenti gradualmente anche la partecipazione”.
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