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Maturità 2024, tutte le fake news a cui credono gli studenti: dal tenere lo smartphone all’uso dell’Ai, ecco come stanno davvero le cose

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Maturità 2024, tutte le fake news a cui credono gli studenti: dal tenere lo smartphone all’uso dell’Ai, ecco come stanno davvero le cose

L’intelligenza artificiale affascina i maturandi e così, complice l’ansia del momento, finiscono per credere a fake news di ogni genere sulle regole d’esame. Un sondaggio di Skuola.net rivela che molti studenti sarebbero pronti a utilizzare l’Ai e applicazioni come ChatGPT per aiutarsi durante le prove, ma la tentazione di ricorrere alla tecnologia si scontra con […]

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L’intelligenza artificiale affascina i maturandi e così, complice l’ansia del momento, finiscono per credere a fake news di ogni genere sulle regole d’esame. Un sondaggio di Skuola.net rivela che molti studenti sarebbero pronti a utilizzare l’Ai e applicazioni come ChatGPT per aiutarsi durante le prove, ma la tentazione di ricorrere alla tecnologia si scontra con le regole ferree della maturità. Nonostante gli avvertimenti e la campagna “Maturità al sicuro” lanciata dalla Polizia Postale e Skuola.net, quasi 1 studente su 4 crede infatti erroneamente di poter tenere lo smartphone in postazione, mentre il 6% pensa addirittura di poterlo utilizzare liberamente, ignaro di rischiare l’esclusione. Un dato allarmante, aumentato del 20% rispetto all’anno precedente, che evidenzia la necessità di una maggiore informazione. Anche gli smartwatch sono oggetto di equivoci: il 17% degli studenti ritiene di poterli utilizzare se non connessi a Internet, ignorando il divieto assoluto che li equipara ai cellulari.

Insomma, se l’intelligenza artificiale stuzzica la fantasia dei maturandi, la realtà dell’esame impone regole chiare: smartphone e smartwatch devono essere spenti e consegnati alla commissione. Anche quel 12% del campione del sondaggio che ha indicato l’intelligenza artificiale come primo strumento per aiutarsi non potrà senza alcun dubbio avvalersi di simile tecnologia. Tuttavia, la scorciatoia preferita è ancora quella del proprio smartphone: il 25% dei maturandi lo userebbe, o da solo o collegato a uno smartwatch, per scambiarsi suggerimenti che solitamente si pianificano in anticipo grazie all’aiuto di altri studenti, amici o persino familiari. Al secondo posto, tra i piani d’azione più gettonati, c’è invece quello che prevede il piazzamento di un telefono da tenere in bagno, con cui navigare durante l’assenza dalla classe: circa 1 su 6 ricorrerà a questa mossa.

In ogni caso i metodi che potremmo definire “primitivi” battono quelli tecnologici e verranno impiegati dal 90% dei ragazzi e ragazze. Tra i classici il sistema su cui si farebbe più affidamento è probabilmente quello dei fogli protocollo già preparati a casa, da confondere con quelli consegnati dalla commissione. Quasi 1 studente su 5 sfrutterebbe questo fido alleato. Le alternative fanno riferimento ai bigliettini da nascondere addosso e alla scrittura di note sui dizionari ammessi sul banco (1 su 7). Molto quotato – vi farebbe ricorso 1 su 10 – è anche il posizionamento di appunti nei bagni della scuola. Noi ci teniamo a ribadirlo: l’uso di qualsiasi dispositivo elettronico durante le prove o di qualsiasi altro escamotage per avere un “aiutino” resta un’infrazione grave che può compromettere l’intero esame. Studente avvisato, mezzo salvato.

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