Autonomia, alla Camera rush finale tra le polemiche: piazze mobilitate
L’autonomia differenziata, “madre di tutte le battaglie" secondo il presidente veneto Luca Zaia, è in dirittura d’arrivo.
Martedì 18 giugno, alla Camera, avrà inizio una seduta-fiume destinata, nella volontà della maggioranza di centrodestra, a concludersi con l’approvazione definitiva della riforma (già licenziata dal Senato) entro la giornata di mercoledì.
Ma in aula il confronto, degenerato nell’aggressione al deputato 5 Stelle Leonardo Donno con successive espulsioni, non sarà indolore.
Martedì stesso l’opposizione manifesterà davanti al Parlamento per contestare la “legge spaccaItalia ma il fonte del no è diviso. In piazza i deputati di Pd, M5S, Avs e +Europa, non quelli di Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Le opposizioni in piazza per difendere l’unità nazionale
Contro entrambi i provvedimenti le opposizioni continuano a fare muro: Pd, M5s, Avs e Più Europa saranno in piazza a Roma martedì 18 giugno alle 17.30 per difendere la Costituzione e l'unità nazionale.
«Saremo in piazza a Roma proprio per salvaguardare la coesione nazionale, per difendere la nostra Carta fondamentale e dare voce alla maggioranza dei cittadini che amano l'Italia e hanno a cuore la sua unità e le sue istituzioni».
Lo ricorda Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati e deputata del Pd.
«L'unità e l'indivisibilità dell'Italia non si toccano - prosegue - Non consentiremo alla destra dei presunti 'patrioti' di spaccare il Paese in nome di uno sciagurato baratto tra partiti in perenne competizione. La cosiddetta autonomia differenziata avrebbe l'unico effetto di allargare le disparità, mentre con il premierato verrebbe tacitato il Parlamento e scolorita la figura del presidente della Repubblica. Non sono riforme, ma colpi di scure sull'architettura repubblicana: fermeremo l'assalto di questa destra sconsiderata e arrogante»
La contromanifestazione leghista a Montecchio maggiore
La Lega risponde alle polemiche rispolverando l’orgoglio per una delle sue battaglie costitutive. E così il giovane segretario regionale della Lega Alberto Stefani si gioca tutto lanciando l’iniziativa di piazza. Appuntamento venerdì 21 giugno, a partire dalle 19, nella piazza di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza.
«Tocca a noi difendere le nostre idee, difendere la nostra identità, difendere la nostra bandiera. Per questo dobbiamo fare una grande manifestazione regionale, con le bandiere del Veneto e della Lega in mano. La faremo qui in Veneto. Siamo pronti», dice fiero.
«In questi giorni la sinistra e il M5s stanno alzando il livello della provocazione sull’autonomia. Addirittura scendono in piazza» continua Stefani.
«La Lega del Veneto ha lottato 30 anni per questo percorso, per esprimere la vocazione autonomista di un territorio». Sindaci, amministratori e militanti potranno quindi tornare a far sventolare la bandiera con il leone di San Marco nella piazza centrale. Si prevede una partecipazione di circa 2 mila persone. Perché Montecchio Maggiore? Perché c’è una piazza capiente e forse perché lì la domenica successiva c’è un ballottaggio importante che si gioca la Lega: la consigliera regionale del Carroccio Milena Cecchetto dovrà vedersela con Silvio Parise, sostenuto da tre civiche.
Quella di Stefani è una iniziativa di grande valore politico. Da quella manifestazione di piazza partiranno messaggi diretti a vari destinatari. Alla politica nazionale, innanzitutto. Per far capire al Mezzogiorno che il Veneto tiene il punto.