Actos ancora prescrivibile in Italia: sarebbe ora di toglierlo dal prontuario
Passano i giorni. Passano gli anni. Cambiano i governi e spesso anche le persone. I problemi restano. Parlai diverse volte del caso Actos proprio da queste pagine già dal 2014. Dieci anni sono passati.
Si tratta di un farmaco antidiabetico orale ritirato dal mercato in Francia e Germania nel 2011 e da noi ancora oggi prescritto e rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale.
Alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle impararono da me il caso a tal punto che fecero una interrogazione sui fatti all’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che non rispose dall’alto del suo “potere”.
Ma il potere restò tale anche quando nel 2018 divenne Ministro della Salute Giulia Grillo nominata proprio all’interno del Movimento, medico, alla quale avevo spiegato più volte del caso. Lei avrebbe dovuto rispondere, se non a me a tutti i cittadini italiani. Decise invece, alle mie insistenze sul suo numero telefonico personale, di bannarmi. Forse pensò che non avessi ragione a chiedere insistentemente almeno di sospendere il prodotto!
Ora sappiamo anche che lo studio clinico italiano su quel farmaco, finalmente pubblicato su Lancet nel 2017, nemmeno ha dato i risultati sperati. Non ci sono benefici effettivi di quella molecola rispetto ad un’altra già in uso. Mentre restano i dubbi sulle complicanze!
Intanto passano altre persone al potere, altri governi, altri ministri. Ma il caso resta senza soluzione. In Italia.
Oggi, giorno del compleanno di mia figlia Arianna, apprendo che nuovamente viene chiesta chiarezza a livello europeo di come sia possibile una non risposta. Ora che abbiamo un nuovo ministro, il medico Schillaci; ora che abbiamo una nuova Presidente del Consiglio considerata in Europa e uscita a testa alta dal G7 italiano da qualche giorno; ora che nuovamente se ne parla decideremo di fare qualcosa?
Perché nel rilancio di oggi sul sito “@investigate_eu” restano i dubbi. Infatti si legge: “L’agenzia olandese Zorginstituut scrive sul suo sito: Il trattamento con Pioglitazone non è preferibile. Il suo uso può essere associato a un aumento del rischio di fratture e non è certo che non si verifichino effetti collaterali gravi, come il cancro alla vescica, l’insufficienza cardiaca e la polmonite”.
Presidente Meloni, Ministro Schillaci: volete dirci finalmente qualcosa? Perché non cancellarlo dal prontuario? Se non ora quando?
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