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Июнь
2024

Crea cocktail con verdure, salse e creme: il barman Michele Pagno ha conquistato chef e vip

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Michele Piagno, il sanvitese maestro della mixologia molecolare, annuncia l’uscita del suo nuovo libro “Cucina liquida”.

Da poco rientrato dal Consolato generale d’Italia a Fiume, dove è stato ospite - incontrando anche Ielana Jancic, segretaria generale del console - per preparare cocktail in occasione della Festa della Repubblica, dopo l’estate, ritornerà in libreria per far immergere i lettori in un universo liquido di pura innovazione. La sua ultima creazione, “Cucina liquida” promette di essere una lettura imperdibile per chiunque ami sperimentare l’arte del buon bere. Sarà disponibile nelle librerie nazionali tra settembre e dicembre edito da Corsiero editore e distribuito da Mondadori.

Il libro, che conterrà cinque ricette diverse con tecniche innovative, riflette l’esperienza e la creatività di Piagno. «Ho voluto unire tutto ciò che ho appreso in questi anni - spiega l’autore - utilizzando ingredienti inusuali come purea di carota, salsa barbecue e crema pasticciera per creare cocktail unici».

Tuttavia, Piagno mantiene il riserbo sulle specifiche ricette, assicurando che ogni pagina del libro sarà una scoperta e auspicando possa diventare un manuale di riferimento, che stimoli la creatività delle persone in cucina.

Il sanvitese è una figura di spicco nel mondo della mixologia molecolare. Con il titolo di Canbassador Italia Red Bull e Brand ambassador Mixò Italy, Piagno è anche l’ideatore del Glow sweet & Sour mix, un liofilizzato brevettato a livello mondiale per i cocktail fluorescenti.

La sua maestria e qualità sono state riconosciute dalla Federazione baristi italiani, consolidando il suo status di barista d’eccellenza. Piagno è stato il primo in Italia a creare un corso per barman molecolare, introducendo tecniche come il caviale di liquore, i velluti alcolici, la schiuma di rum o di lime, le gelatine alcoliche, solo per fare alcuni esempi, tecniche che prima erano utilizzate solo in cucina. Uno dei suoi maestri è stato infatti lo chef stella Michelin Terry Giacomello.

«Tutto quello che è commestibile lo sperimento all’interno dei drink», racconta Piagno che per Dolce e Gabbana ha sviluppato un Daiquiri con spinaci e panna durante la settimana della moda e ha vinto per tre anni consecutivi il Campionato di improvvisazione “Un cocktail a sorpresa”.

Piagno vanta una lunga serie di collaborazioni prestigiose. Ha creato drink per la campagna pubblicitaria Intervalli italiani di SanBitter e per il rinomato birrificio belga Brouwerij Van Steenberg, esaltando la prestigiosa birra Gulden Draak. Nel 2013 è stato co-autore di Claudio Burdi per il libro “100 cocktail light e contemporanei” e nel 2012 è stato Brand ambassador per Perrier Juet. Nel 2019, Piagno ha pubblicato “El Senor Mojito” e tra il 2019 e il 2020, ha collaborato con lo chef tristellato Norbert Niederkofler al St. Hubertus per abbinamenti food pairing (disciplina che studia l’abbinamento di sapori) di alto livello.

Nel 2021, insieme alla Liquoreria friulana di Spilimbergo, ha creato Barancli Gin, un omaggio alle sue radici friulane. Con “Cucina liquida” Piagno invita i lettori a esplorare nuove frontiere della mixologia, combinando arte e scienza in ogni bicchiere. Un libro che delizierà il palato e stimolerà la mente, proponendo un viaggio attraverso sapori e tecniche mai sperimentati prima.

Infine, oltre a gestire il locale “Lo Spirito giusto” a Codroipo, Piagno tiene corsi di formazione per barman ed esorta i giovani «a mantenere sempre un atteggiamento di umiltà, inteso come propensione all’apprendimento.

È essenziale – conclude – considerare la professione con serietà e professionalità, evitando di sottovalutarla come un mestiere alla portata di chiunque. In realtà è necessaria una solida preparazione, lo sviluppo di spirito critico, creatività e voglia di sperimentare per emergere e mantenere viva quell’italianità che ha reso l’Italia leader indiscussa in tutti gli ambiti della ristorazione. I migliori barman, maitre e chef impiegati nei più prestigiosi locali del mondo sono italiani».