LUKAKU: “A Roma ti senti responsabile di una città e di un popolo. Come mi descriverei? Generoso, leader e cattivo” (VIDEO)
AS ROMA NEWS – Romelu Lukaku, si è raccontato in un’intervista esclusiva a Betsson.sport. L’attaccante belga ha parlato di sé stesso, dei suoi idoli calcistici, di Roma e dei suoi tifosi. Ecco le sue parole:
Come ti descriveresti in 3 parole.
“Generoso, leader e cattivo. A volte”.
Cosa hai provato la prima volta all’Olimpico?
“Sono sempre stato impressionato dallo stadio. Quando entriamo in campo per riscaldarci e sentiamo il sostegno dei tifosi abbiamo uno stimolo in più per fare meglio. Sappiamo quanto la squadra sia impattante per i tifosi, ti senti responsabile di una città e di un popolo”.
Qual è stato il punto di svolta della tua carriera?
“L’inizio. Ho giocato all’Anderlecht, ho rappresentato la mia città e abbiamo vinto il campionato al primo anno, avevo sedici anni. L’esordio con la nazionale, ero ancora a scuola con i miei amici. Sono stati due anni molto belli”.
Oltre al calcio qual è la tua più grande passione?
“Videogiochi e giocare con i miei figli”.
Chi erano i tuoi idoli?
“Drogba e Anelka”.
Il difensore più forte affrontato?
“Chiellini”.
Il gol con la Roma che ti è piaciuto di più?
“Roma-Lecce, 2-1. Gran palla di Paulo”.
Qual è il tuo rapporto con la squadra e con lo staff?
“Sono tutti simpatici, sto bene con tutti. Io e Mancio ci stuzzichiamo sempre, siamo tutti e due cattivi (ride, ndr). Sto bene con tutti: Pellegrini, Dybala, Paredes, Aouar e Ndicka”.
Qual è il tuo piatto preferito da quando sei a Roma?
“Carbonara, senza dubbio”.
Come descriveresti i tifosi giallorossi?
“Sono stato fortunato a giocare in squadre con tifosi molto legati alla propria squadra. A Roma è una cosa ancora più speciale, molto bello da vivere”.
C’è una partita che ricordi in particolare?
“Il primo gol all’Anderlecht. Quel gol ha cambiato la vita a tutta la mia famiglia. Ce l’ho ancora in testa, avevo tutta la mia famiglia a vedermi. Ho capito subito che sarebbe cambiato tutto”.
Come affronti delusione e successo?
“Penso sia la storia della mia carriera. Mi dà motivazione a fare ancora meglio. Sono sempre uscito più forte dalle delusioni, sono stimoli per lavorare più forte. Per me il successo regala tante emozioni. So i sacrifici che ho fatto fino a oggi. Non è stato facile, ma questo è il nostro sogno. Quando si vince qualcosa mi emoziono”.
Hai imparato l’inno della Roma?
“Lo canticchio (ride, ndr).
Saluta i tifosi della Roma in romanesco.
“Bella regà, daje Roma daje!”.
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Fonte: Betsson.sport
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