Voga alla veneta, arriva il primo prontuario per imparare l’abc
Di voga alla veneta si è scritto quasi tutto, ma un prontuario vero e proprio, per i neofiti, non era ancora stato pensato. A sollevare la questione, Cristina Giussani, titolare della libreria e casa editrice specializzata in nautica Mare di Carta, ai Tolentini. «Le richieste di un manuale tecnico pratico su come si voga non mancano, e sono tanti anche i turisti stranieri a chiedercelo. Non è una novità che la voga sia apprezzata all’estero, se pensiamo che due terzi delle barche iscritte alla Vogalonga sono straniere. Sembra incredibile, ma nessuno lo aveva mai fatto prima, se si esclude un vecchio manuale pubblicato dal Comune di Venezia nel 1983 e da molti anni introvabile e comunque mai veramente distribuito, perché veniva dato in omaggio» spiega. Da qui, l’idea di scriverne uno.
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Il difficile compito è stato affidato a Gianfranco Munerotto, esperto di imbarcazioni veneziane e appassionato vogatore, nonostante non partecipi alle regate, come puntualizza. «I tempi sono cambiati» esordisce, «una volta vogare era come imparare ad andare in bicicletta in terraferma: te lo insegnavano in casa. Oggi ci sono le remiere, che fanno un lavoro importantissimo, ma il loro scopo è la pratica sportiva. Questo prontuario è pensato per chi non sa nulla di voga, ma anche per chi sa già qualcosa ma vuole approfondire certe tecniche».
Il volume è bilingue proprio per soddisfare le richieste dei turisti stranieri, che hanno portato la voga anche nei loro Paesi, e contiene anche gli interventi di Luigi Divari, storico delle tradizioni lagunari, Chiara Curto, vogatrice e regatante e Antonio Rosa Salva, che traccia una breve storia della Vogalonga, appuntamento in occasione del quale esce il libro. In copertina, uno scatto di Maurizio Rossi, fotografo e regatante muranese.
«Questo» prosegue Munarotto, «non è un manuale con cui formare dei regatanti e non ha finalità sportive in senso agonistico ma vuol essere un ausilio didattico per principianti e appassionati. Un libro che affianca e supporta la necessaria pratica per rendere la voga un’esperienza pienamente consapevole, per tutti. Ho messo su carta quello che so, la mia esperienza di 40 anni di voga». Non solo, l’autore ha portato anche il suo estro creativo, dal momento in cui sono sue anche le illustrazioni che si trovano nel prontuario. Altro settore, quello dei disegni, che gli appartiene, avendo insegnato illustrazione alla Scuola Internazionale di Grafica di Cannaregio.
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Per Giussani, la voga alla veneta è una pratica che continua a vivere con successo, «la ventina di circoli presenti a Venezia ne è la dimostrazione» aggiunge, sottolineando che anche i giovani la stanno riscoprendo. «Il loro essere così attenti e sensibili alla sostenibilità li porta ad apprezzare la voga, che è un modo di andare in laguna in maniera diversa, più lenta e sicuramente ecologicamente sostenibile».
Per la libraia, però, la voga alla veneta è anche una sorta di forma di resistenza. «Si tratta di quella venezianità che esiste e resiste, sono i vogatori e chi pratica la vela a combattere più di tutti contro il moto ondoso» ha concluso