Pavia, Grest per le famiglie in difficoltà. «Nessun bimbo resterà senza»
PAVIA. Che nessun bambino resti fuori dagli oratori cittadini: è con quest’idea che Caritas rilancia la sua campagna Regala un’estate al Grest, la raccolta donazioni per sostenere le famiglie più in difficoltà a causa dell’inflazione e della conciliazione tra tempi di vita e lavoro, sfida che si fa più ardua quando le scuole chiudono ma i genitori non sono ancora in ferie.
«L’anno scorso abbiamo inserito 77 bambini nei Grest di Pavia grazie a 11mila euro raccolti tramite donazioni» spiega suor Mabel Mariotti di Caritas, che ha organizzato la seconda edizione dell’iniziativa. «Non si può parlare di integrazione sociale senza spendersi per le famiglie più povere o in difficoltà, come i nuclei stranieri o quelli composti da persone che, pur lavorando, non riescono a sostenere tutte le spese. Il nostro obiettivo è dare a tutti le stesse opportunità, integrando nei Grest i bambini che altrimenti rimarrebbero esclusi».
Tutte le informazioni per contribuire alla raccolta fondi sono disponibili sulle pagine social e sul sito di Caritas Pavia, mentre le parrocchie sono state coinvolte per intercettare i nuclei più fragili che più di altri hanno bisogno del supporto dell’ente. «Questo non è assistenzialismo – ribadisce Mabel – ma un modo per dare a tutti le stesse opportunità mentre le famiglie continuano a lavorare. La maggior parte dei nuclei che abbiamo aiutato la scorsa estate gravitano già all’interno della rete Caritas, ma non solo: i parroci fanno da “sentinella” per segnalare quelli a maggior rischio di esclusione sociale». Succede in una città dove, come testimoniano le adesioni raccolte dagli oratori del centro, c’è fame di spazi a basso prezzo per le attività estive dei bambini.
Tre mesi senza scuola mentre i genitori ancora lavorano, con il costo della vita che impone di fare i conti con il portafogli: sarà anche per questo che i Grest di Pavia registrano numeri in aumento, con gli oratori di San Primo e del Carmine che sono andati in sold out con le iscrizioni in meno di 24 ore. I centri estivi gestiti dagli oratori sono l’alternativa più accessibile per offrire un’estate di attività ai figli, durante la prolungata pausa estiva che caratterizza la scuola italiana – tra le più estese in Ue – finita a più riprese al centro del dibattito pubblico. Il motivo: la difficoltà di gestione dei piccoli quando le classi chiudono e dei costi per le famiglie, specie se non si hanno parenti che contribuiscano alla cura. E così, organizzare le attività estive dei figli è un compito rimesso alla disponibilità economica dei nuclei: chi può paga un centro estivo privato anche a costo di sacrifici, chi non può sceglie i Grest oppure stringe la cinghia in attesa delle ferie, quando anche i genitori si liberano dagli impegni. Per chi, invece, conosce il peso delle difficoltà economiche, la Caritas ha deciso di rilanciare la sua campagna Regala un’estate al Grest.