Udine, slitta la sperimentazione per Piazza Garibaldi: «L’idea non è in discussione, vogliamo gestire le priorità»
UDINE. Slitta la chiusura di piazza Garibaldi. La giunta comunale ha spostato i fondi, 800 mila euro, nel bilancio del prossimo anno. L’idea dell’assessore Ivano Marchiol non è in discussione, ma il governo De Toni ha deciso di alzare il piede dall’acceleratore.
«L’idea di realizzare quell’opera non è mutata – ribadisce il vicesindaco Alessandro Venanzi –. Faremo uno studio di fattibilità. Ma adesso vogliamo mettere in fila alcune priorità, a cominciare dalla nuova Ztl, a cui servono dei correttivi; correttivi che vogliamo garantire entro fine mese. Per esempio, deve essere allungato l’orario di carico e scarico; sarà garantito l’accesso ai taxi in zona pedonale; vanno decisi degli orari agevolati per artigiani (l’idraulico che deve cambiare una caldaia...); vanno ridefinite le possibilità di chi entra o di chi esce, sempre in zona pedonale, con la pizza o altro genere alimentare ordinato al telefono (non Amazon) o per chi deve consegnare dei fiori a domicilio».
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«E poi – continua Venanzi – va trovata un’alternativa ai parcheggi, cercando nuove aree, tanto più se toglieremo i posti da piazza Garibaldi e se partiranno i lavori di ristrutturazione del parcheggio Venerio. Così come va ridefinita la corsa della linea 14, quella elettrica che lambisce il centro, rendendola fortemente al servizio della zona chiusa al traffico. Insomma, la scaletta va ben organizzata».
«Il passaggio è tecnico – spiega Ivano Marchiol –. Quei fondi erano nel bilancio di quest’anno, ma questo non voleva dire che i lavori sarebbero partiti entro dicembre. Servono, appunto, dei tempi tecnici come un progetto da fare approvare alla Soprintendenza. Quella che doveva partire a giugno, invece, era una fase sperimentale, con dell’arredo tattico, necessaria per riuscire a fare un progetto definitivo anche sulla scorta di una prova. Arredo che è già pronto».
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Tutti d’accordo dunque? Ufficialmente sì, ma qualcosa al primo piano di palazzo D’Aronco è successo. Se è vero che il clima resta collaborativo, è altrettanto vero che buona parte della giunta si è convinta che la corsa di Marchiol andava gestita. Come detto, non sono in discussione le scelte, ma le modalità, un po’ quello che lamentava parte della cittadinanza – come emerso, anche, durante l’incontro pubblico organizzato dal Messaggero Veneto in sala Ajace proprio per discutere della nuova Ztl – e che è stato contestato all’amministrazione De Toni.
E non è un caso se l’assessore Alessandro Venanzi, che quotidianamente si interfaccia con i commercianti, sia tra quelli che per primo si è mosso per arrivare a decisione ponderate. Non c’è fretta e l’agenda 2024-2025 di Ivano Marchiol è particolarmente ricca. Alcuni esempi: si va dalla rivisitazione di piazza Primo Maggio, alla pedonalizzazione di piazza Garibaldi, dalla riqualificazione degli spazi urbani tra via Gemona, piazza San Cristoforo, Riva Bartolini e vicolo Sottomonte alla nuova Ztl e poi piste ciclabili e la già citata ristrutturazione del parcheggio di piazza Venerio.
Per tornare a piazza Garibaldi, il progetto di pedonalizzazione prevede l’eliminazione dei 54 stalli auto (ne resteranno due per la farmacia) e, contestualmente, un nuovo arredo urbano. Arredo che è stato al centro di un questionario a cui hanno risposto 646 udinesi, convinti che quello spazio debba diventare luogo di aggregazione e d’incontro, con più verde per poter ospitare eventi. Non tutti, naturalmente, la pensano così. Per molti l’eliminazione di quei posti auto, unita ai lavori di ristrutturazione del parcheggio Venerio, allontanerebbe dal centro centinaia di persone, svuoterebbe la piazza, aumenterebbe il traffico.