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Май
2024

No all’antenna per il 5G, raccolta firme a Cassol

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Non vogliono quella che viene definita “una tour Eiffel”, ovvero un’antenna dell’altezza di 30 metri per un metro di diametro per ritrasmettere il segnale 5G della telefonia. Se il privato dunque ha concesso alla ditta incaricata dell’installazione la disponibilità del proprio terreno previo pagamento del previsto canone d’affitto, diversi residenti dei paesi limitrofi stanno provvedendo alla raccolta firme affinché l’installazione avvenga in una zona lontana dalle abitazioni.

Siamo a Cassol, frazione del comune di San Gregorio nelle Alpi al confine con il territorio di Santa Giustina, in un punto centrale della Destra Piave. Quasi un crocevia della Valbelluna, a pochi passi da popolose frazioni quali Meano, Paderno e Oregne. L’antenna dovrebbe trovare posto alle porte del paese – in una zona ancora facente parte del comune di Santa Giustina – accanto alla strada comunale che collega il borgo alla regionale 2.

Contrario al progetto c’è un numeroso gruppo di persone che lunedì consegnerà a entrambi i sindaci - Nicola Vieceli e Ivan Minella - il proprio dissenso. Due le motivazioni principali per le quali viene osteggiata l’opera: la svalutazione economica di terreni e case limitrofe e il sempre dibattuto tema riguardante le conseguenze sulla salute di questa nuova tecnologia.

«Siamo venuti a conoscenza», scrivono in una nota recapitata ai giornali i portavoce della protesta, «della disponibilità di un privato di concedere il proprio terreno per l’installazione di un “mostro” da 30 metri d’altezza. Ciò potrebbe innescare la svalorizzazione finanziaria dei terreni adiacenti e degli edifici e soprattutto effetti sulla salute degli abitanti, come documentato da studi effettuati tra Stati Uniti, Canada, Giappone e Australia. Spesso però gli interessi economici hanno il sopravvento su quanto sopracitato, visto che concedere la disponibilità del terreno dà un compenso economico non indifferente».

Nella lettera, è citata la sottoscrizione che terminerà sabato sera e di cui si parla anche nel gruppo Facebook “Te se da Mean se”. «Il dissenso tramite raccolta firme verrà consegnato lunedì mattina ai sindaci di Santa Giustina e San Gregorio nelle Alpi, i quali hanno manifestato attenzione verso il tema. Se però l’operazione dovesse andare in porto, c’è la sensazione che in futuro le scrivanie di molti legali vengano riempite di cartelle richiedenti approfondimenti sui danni causati dal “mostro”, con conseguenti richieste di indennizzo».

Il comunicato si conclude con una presa di posizione forte: «La popolazione è inoltre disposta a protestare bloccando l’avvio dei lavori. Forse dunque meglio andare a dormire sereni piuttosto che avere il dubbio di trovarsi l’indomani con qualche pratica legale a cui obbligatoriamente porre attenzione».