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Май
2024

Auto contro un muro: morti quattro migranti lungo la Rotta balcanica in Croazia

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ZAGABRIA Saranno forse in calo i rintracci di migranti irregolari, come suggeriscono gli ultimi dati resi pubblici da Frontex questa settimana, ma la Rotta balcanica rimane comunque sempre trafficata.

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E a volte – sempre più spesso – mortale, a causa della necessità degli stranieri di cercare vie meno battute per proseguire il viaggio, superando confini iper-controllati. E della mancanza di scrupoli dei passeur.

Passeur che sarebbero all’origine di una nuova tragedia dell’immigrazione irregolare nei Balcani, questa volta con teatro la Croazia, dove giovedì mattina, intorno alle 7, si è verificata l’ennesima strage di disperati in viaggio verso l’Europa più ricca.

Strage, dai contorni purtroppo comuni ad altri simili casi osservati nella regione negli ultimi mesi e anni, con la morte di ben quattro migranti, mentre altri sono in condizioni critiche, ricoverati all’ospedale di Spalato.

La dinamica della tragedia è stata resa nota dalle autorità di polizia di Zagabria, che hanno spiegato che i migranti erano trasportati da un passeur su una Audi di grossa cilindrata, con targa ungherese, in ingresso in Croazia dalla Bosnia-Erzegovina, Paese dove i flussi si stanno re-indirizzando negli ultimi mesi.

La polizia, che probabilmente sospettava che il veicolo fosse coinvolto in traffici illegali o quantomeno sospetti, ha tentato di fermare l’auto. Ma questa invece ha continuato la sua corsa ad altissima velocità, fino a quando il conducente del mezzo ha perso il controllo, schiantandosi contro un muro nel paesino di Brnaze, a metà strada tra il confine bosniaco-croato e la città di Spalato, poco distante dalla cittadina di Sinj.

Secondo quanto ha reso noto la polizia, nell’urto quattro migranti sono deceduti sul colpo, altri quattro sono ora in ospedale (tre gravissimi), mentre un quinto se l’è cavata con qualche graffio. Tra i feriti, anche due minorenni, ha informato la televisione pubblica di Zagabria.

Difficile, al momento, individuare il passeur: «Non sappiamo chi sia», se si trovi tra i morti o i sopravvissuti, ha ammesso giovedì mattina il ministro degli Interni croato, Davor Božinović, che ha poi specificato «che il veicolo ha cercato di evitare un posto di blocco, non si è trattato di un vero inseguimento».

«Si cerca un secondo veicolo», che probabilmente viaggiava con a bordo altri migranti, visto nell’area dell’incidente, ha poi aggiunto il ministro, suggerendo che altri passeur siano implicati nell’episodio. E subito dopo le parole di Božinović i media locali hanno riferito di una vera e propria caccia all’uomo nella zona.

Tragedia, quella di Brnaze, che è l’ultima di una triste, lunga serie di incidenti simili, nella regione. L’ultima in ordine di tempo – e fra le più gravi – si era verificata in Albania ad aprile di quest’anno, quando, in un inseguimento tra polizia e “smuggler”, la loro auto era precipitata nel greto di un fiume. Drammatico il bilancio, sette i deceduti. In precedenza, a febbraio di quest’anno, tre migranti erano morti e ben undici erano rimasti feriti in un incidente avvenuto questa volta in Serbia.

Nell’ottobre dell’anno scorso, un altro straniero era deceduto nello schianto dell’auto che trasportava otto migranti in Ungheria. Paese che ha registrato almeno venti casi del genere nel 2023 e dove tutti ricordano una vera e propria strage, con sette morti, avvenuta nel 2021, mentre furono 18 i migranti trovati senza vita in un furgone in Bulgaria nel febbraio 2023.

Senza contare i tanti, troppi annegati, anche in tempi recenti, negli attraversamenti dei fiumi balcanici.