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Май
2024

Cittadella a Cremona senza nulla da chiedere. Ma Gorini spinge i suoi: «No alla scampagnata»

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Cittadella a Cremona 

senza nulla da chiedere.

Ma Gorini spinge i suoi:

«No alla scampagnata»

foto da Quotidiani locali

«Saranno 90 minuti da brividi» titola il sito della Lega B, presentando le partite che stasera, in contemporanea ovunque alle 20.30, chiuderanno la stagione regolare del torneo cadetto. Da brividi sì, ma non in tutti i campi.

Non allo Stadio Zini, ad esempio, dove la Cremonese padrona di casa è già sicura del suo quarto posto, mentre il Cittadella al massimo potrà risalire fino al nono, rimanendo comunque escluso dai playoff. Da una parte, quindi, Stroppa eviterà di rischiare chi, come Majer e Vazquez, è diffidato e, con un’ammonizione, sarebbe squalificato nelle semifinali playoff. Dall’altra, Gorini potrebbe pensare a una formazione in “modalità Coppa Italia”, non del tutto stravolta ma in cui possa trovare spazio, magari in corso d’opera, chi ne ha avuto poco sin qui, fermo restando che gli infortuni non lasciano troppi margini di manovra (Carissoni, Negro e Frare non recuperano e a loro si aggiunge Pandolfi, che, spiega il tecnico, «ha un problema alla spalla», ma nemmeno Maniero, ancora non al meglio, sarà rischiato).

«Non andremo certo a Cremona per una scampagnata», chiarisce il “Goro”. «Vogliamo chiudere bene una stagione che, per oltre metà, abbiamo trascorso in zona playoff. È diverso terminare al nono posto rispetto al quattordicesimo, e siccome c’è la possibilità di riuscirci, allo Zini proveremo a vincere. Schiererò una formazione equilibrata e competitiva, per giocare una partita tosta, ma vorrei dare spazio anche a chi ne ha avuto meno: già col Bari ho fatto esordire Saggionetto, vedremo come evolverà la gara».

Cosa le ha insegnato quest’annata?

«Di non dare nulla per scontato. Nessuno si sarebbe aspettato che dopo la vittoria sul Palermo il campionato prendesse questa piega. Significa che, anche nei momenti belli, devi sempre trovare il modo di stimolare la squadra. E poi abbiamo inserito nel bagaglio alcune novità tattiche, e pure questo è utile».

Rimane il rammarico per il brutto girone di ritorno.

«Risultati alla mano il bilancio è positivo, perché abbiamo raggiunto l’obiettivo principale, ma è chiaro che resta un po’ di rammarico dopo i 33 punti del girone d’andata. Siamo stati bravi a raddrizzare la barca dopo quelle otto sconfitte di fila, che hanno fatto subentrare una certa insicurezza. Ma le ultime tre partite sono state lo specchio della stagione: in due, con Feralpi e Como, abbiamo preso gol al 94’, mentre col Bari potevamo vincere. Con quei cinque punti in più oggi staremmo parlando di altri obiettivi».

Ci sono novità sul suo futuro?

«Pensiamo a finire bene il campionato, poi ci sarà tutto il tempo per fermarsi a ragionare assieme al direttore».

Nel caso di una conferma, ripartirà dalla difesa a tre?

«Dipende dal mercato. Ora abbiamo gli uomini adatti, poi vedremo chi arriverà, anche davanti. Chi ci ha rimesso di più dall’adozione del 3-5-2 è probabilmente Cassano, ma un giocatore deve essere bravo ad adattarsi, perché il calcio va verso questa direzione, con cambi in corsa nel sistema di gioco».

In tema di bilanci, ma guardando alle altre, chi l’ha colpita di più in questa stagione?

«In negativo, chi sta sotto in classifica. Pensiamo al Bari, che ha pagato mentalmente lo strascico della finale playoff persa all’ultimo minuto, e allo stesso Spezia, che aveva costruito una rosa con le potenzialità per risalire subito in A. In positivo il Catanzaro, che è la squadra che mi ha impressionato di più dal punto di vista del calcio espresso. Noi, però, con loro ce la siamo giocata». —