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Май
2024

Scorzé: Attacco alla medicina di gruppo. Bufera sul candidato Mestriner

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È bufera dopo il video pubblicato sui suoi social dal candidato sindaco Giovanni Mestriner sui medici di base: «Il dottor Mestriner dice che non riusciamo più a svolgere il servizio pubblico da medici di base» ha dichiarato il dottor Alberto Angeniano, uno degli otto medici di medicina generale a Scorzè «ma questa è una grande falsità e una persona che è già stata sindaco dovrebbe saperlo. Penso che il candidato stia facendo campagna elettorale cavalcando le lamentele dei cittadini, ma la realtà è diversa».

Monta la polemica dunque, scatenata dal video in cui il candidato sindaco del centrodestra lamenta che il trasferimento dei medici di base nella struttura all’angolo di via Maestri del Lavoro, allontana i medici dai cittadini, creando difficoltà ai pazienti. «Le lamentele ci sono» continua Angeniano «ma data la vendita della struttura precedente, siamo stati costretti a cercarne un’altra. Ci siamo spostati di 800 metri, per giunta in direzione delle frazioni. In più, a causa di alcuni pensionamenti, ci sono meno medici nelle frazioni, ma questo non dipende certo da noi. I cittadini si lamentano delle lunghe attese al telefono, ma abbiamo personale di segreteria più che sufficiente per gli standard regionali. Facciamo già tutto il possibile per i nostri cittadini, che non ci vengano a dire che non facciamo servizio pubblico».

Interviene il presidente dell’Ordine dei medici della provincia, Giovanni Leoni, che si dice sconcertato dalle dichiarazioni di Mestriner: «La Medicina di Gruppo Integrata è una modalità organizzativa frutto di un cammino complesso, che vuole rispondere ai bisogni crescenti della popolazione coerentemente con gli obiettivi del Servizio Sanitario Nazionale. Prevede la presenza di personale infermieristico e amministrativo e rappresenta lo stadio più elevato di organizzazione della Medicina Generale. Questo dovrebbe gratificare tutti i cittadini del nostro territorio».

Il punto secondo i medici però è un altro: «Abbiamo chiesto di aggregarci per una questione di costi. La richiesta dev’essere approvata dall’Usl, che così ha fatto. Quindi il comune e il sindaco possono fare ben poco». Terrin evidenzia come la politica sanitaria regionale è proprio quella di raggruppare i medici di base in strutture comuni, al centro dei territori che servono, e che «il futuro sono le case di comunità, come quella sperimentale a Noale: strutture uniche aperte 24H. Dire che i medici dovrebbero dislocarsi, vuol dire non sapere come funziona la sanità in Veneto nel 2024».

E dunque: «Se Mestriner vuole intervenire sulla situazione, allora non getti benzina sul fuoco. Che venga qui a parlare con noi, saremo lieti di confrontarci sulla materia». Conclude Leoni: «La situazione è delicata, non abbiamo certo bisogno di banalizzazioni politiche. Se l’avvocato Mestriner non è d’accordo, faccia delle proposte concrete in Regione».

Arriva prontamente anche la replica di Mestriner: «I medici confermano quanto detto nel video: la politica regionale di accentrare tutto va cambiata. È di questo che si discute, e farlo con gli elettori è un dovere. Il Comune deve intervenire perché è sbagliato e stupido lasciare migliaia di cittadini lontano dalle strutture della medicina di base. Anziani e ammalati senza autovettura non hanno accesso al medico di base e questo deve cambiare. La sanità è fatta per i pazienti non per medici, come la scuola è per gli studenti non per gli insegnanti, e la politica è per i cittadini e non per i politicanti».