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Май
2024

“Sul mio corpo decido io”: Roccella contestata agli Stati generali della Natalità. E la ministra lascia la sala

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“Sul mio corpo decido io”: Roccella contestata agli Stati generali della Natalità. E la ministra lascia la sala

Contestazioni agli Stati Generali della Natalità quando la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha preso la parola e in platea sono stati alzati dei cartelli che formavano la scritta: “Decido io”. A contestare la ministra è stato un gruppo di circa 50 studenti aderenti ai collettivi transfemministi Aracne, provenienti da varie città. Non appena […]

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Contestazioni agli Stati Generali della Natalità quando la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha preso la parola e in platea sono stati alzati dei cartelli che formavano la scritta: “Decido io”. A contestare la ministra è stato un gruppo di circa 50 studenti aderenti ai collettivi transfemministi Aracne, provenienti da varie città. Non appena la Roccella ha preso la parola sono partiti i fischi e cominciate le urla che hanno bloccato l’intervento.

A quel punto la Roccella rivolta ai manifestanti ha preso il microfono e ha detto: “Ragazzi ma noi siamo d’accordo, ma nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno”. La contestazione è proseguita. Una delle manifestanti ha parlato brevemente al microfono, ma poi è stata interrotta dall’organizzatore Gigi De Palo dicendo: “Questo però è un monologo”. Quindi mentre la contestazione proseguiva proprio De Palo ha deciso di dare la parola ad altri ospiti, posticipando l’intervento della Roccella che ha abbandonato prima il palco e poi l’Auditorium. I lavori stanno proseguendo ma in sala la situazione non è ancora tornata alla normalità.

La ministra è poi intervenuta con un post sui social: “Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro”.

In solidarietà di Roccella anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “La mia solidarietà al Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, costretta questa mattina a lasciare gli Stati Generali della Natalità in corso a Roma a causa della contestazione di studenti medi e universitari. Il diritto di esprimere la propria opinione è uno dei pilastri della nostra Repubblica e non potrà mai essere messo in dubbio da un gruppo di facinorosi che si arrogano la facoltà di stabilire chi può parlare e chi no”.

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