ATP Challenger Cagliari: sprazzi di Musetti non bastano. Navone vince il Sardegna Open-
[3] M. Navone b. [2] L. Musetti 7-5 6-1
La solidità ha vinto sulla spettacolarità. O forse più banalmente e inevitabilmente, la continuità ha prevalso sulla discontinuità. È quanto successo nella finale del Sardegna Open di Cagliari dove Mariano Navone ha battuto in due set (7-5 6-1) un Lorenzo Musetti troppo altalenante nel gioco e nell’atteggiamento per poter impensierire un avversario granitico come l’argentino. L’incontro è durato sostanzialmente solo un set: il primo, in cui l’azzurro era riuscito a recuperare per due volte un break di svantaggio annullando anche tre set point sul 5-3. Nella volata conclusiva, però, Lorenzo ha abusato della palla corta e soprattutto non si è aiutato con la prima di servizio che, in tutto il match, non ha mai fatto male a Navone. Il 47% di punti realizzati negli scambi iniziati con questo colpo dice molto dello scarso rendimento di Musetti al servizio. Nel secondo parziale, poi, il numero due d’Italia non è riuscito a rimanere mentalmente in partita, rendendo molto semplice il compito dell’avversario.
Non si è quindi interrotto il digiuno di trofei del carrarino che è a secco dall’ottobre del 2022 quando vinse a Napoli. L’argentino, invece, ha conquistato il primo titolo di un 2024 comunque già estremamente positivo per lui: partito da numero 125 del mondo, lunedì sarà a un passo dalla top 30 con un salto di 10 posizioni rispetto al suo ultimo best ranking (da n. 41 a 31).
Primo set – Navone sempre davanti, Musetti lo recupera ma non completa la rimonta
Navone lascia la battuta a Musetti, che mette una sola prima subendo l’aggressività della risposta argentina, commette anche un paio di errori e in maniera inevitabile è break in apertura. Lorenzo pareggia subito grazie a qualche imprecisione di Mariano, anche se l’impressione è che sia quest’ultimo a cercare di prendere per primo l’iniziativa o comunque a essere più pronto nel mettere i piedi in campo. L’azzurro non trova continuità e nemmeno punti gratuiti dal servizio e così perde un altro turno di battuta. Questa volta però il contro-break non arriva nonostante tre chance. Quantomeno Musetti riesce a sbloccarsi al servizio ma anche Navone sale di rendimento e con grande solidità si avvicina alla conquista del primo set portandosi sul 5-3. Qui Lorenzo sbaglia troppo con il dritto (imputando responsabilità anche alla parte di campo in ombra) e concede già due set point che però cancella con freddezza (degno di nota soprattutto un rovescio in controbalzo sulla seconda chance per Navone).
L’argentino può comunque servire per chiudere il parziale ma il game si mette subito male per lui. Il carrarino pesca infatti un super passante di rovescio da cui trae la fiducia necessaria per spingere con il dritto in maniera finalmente precisa. Il numero 41 del mondo riesce ad annullare solo la prima delle due palle break a disposizione dell’azzurro che rientra così nel set in extremis. Con un avversario come Navone sarebbe però vietato distrarsi anche dopo un recupero del genere e invece Lorenzo si distrae e tra un doppio fallo e una palla corta (l’ennesima giocata in questa fase del match dall’italiano) troppo telefonata si ritrova sullo 0-40. Mariano non si fa notare per il killer instinct facendosi rimontare anche in questa situazione ma alla fine un cambio di dritto il lungolinea gli dà comunque il break ai vantaggi. L’argentino ha quindi un’altra occasione al servizio per prendersi il primo parziale e, anche grazie a un Musetti sempre più stizzito per le condizioni di visibilità in campo, riesce a chiudere al quinto set point complessivo.
Secondo set – Musetti si smarrisce definitivamente. Navone trionfa
Le difficoltà al servizio di Lorenzo non scompaiono nemmeno in avvio di secondo parziale. Già nel game di apertura il carrarino si fa recuperare dal 40-15 ed è costretto a fronteggiare una palla break. Le cose vanno ancora peggio nel turno successivo che Musetti perde a zero per via di nuove imprecisioni con il dritto in fase di spinta e di un eccesso di confidenza nel proprio back, che così come la palla corta assume sempre di più i contorni di un’arma a doppio taglio per l’azzurro. Grazie alle tante risposte sbagliate dall’avversario, Navone conferma senza troppi affanni il break. Per Lorenzo, invece, ogni game di servizio è una sofferenza: il numero due d’Italia sembra ormai emotivamente fuori dalla partita e alterna così soluzioni quasi miracolose ad errori marchiani. Dall’altra parte della rete, invece, l’argentino è imperturbabile ed evita di strafare raccogliendo un altro break che chiude virtualmente i giochi. Al numero 41 del mondo bastano infatti altri due game che arrivano uno dopo l’altro e così dopo un’ora e 45 minuti di gioco è 7-5 6-1.