Invasi dei Colli, la protesta dei sindaci: «Il governo trovi fondi»
Dovevano essere finanziati con i fondi provenienti dal Pnrr, o comunque con risorse ministeriali, e invece sono rimasti a secco, senza copertura.
Sono i quattro invasi che il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha progettato nel 2019 per arginare le emergenze idrauliche del territorio di Terme e Colli Euganei, ma anche della cintura urbana. Ora il presidente consortile, Paolo Ferraresso, e i sindaci dell’area sono pronti raggiungere Roma e a protestare davanti a Palazzo Chigi, sede del Governo.
Lo ha annunciato anche lunedì sera, in consiglio comunale, il sindaco di Abano, Federico Barbierato e lo stanno confermando in queste ore i primi cittadini coinvolti nella maxi-operazione da 36 milioni di euro. Erano 30, poi il tempo e il caro-materia ha rialzato non poco il conto.
Come detto, gli orientamenti dei fondi Pnrr, inizialmente mirati a opere di questo tipo, sono virati drasticamente, lasciando all’asciutto – espressione alquanto indicata – questo tipo di opere.
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I bacini di laminazione, o invasi, sono delle strutture artificiali, delle vasche gigantesche, che hanno lo scopo di contenere una notevole massa d’acqua.
Nell’ottobre del 2019 è stata sottoscritta la convenzione per questi interventi prioritari dedicati alla sicurezza idraulica del bacino Colli Euganei tra i Comuni di Abano, Montegrotto, Battaglia, Selvazzano, Teolo, Torreglia, Saccolongo, Cervarese Santa Croce, Rovolon, Padova, oltre che il Consorzio. È stata individuata la necessità di realizzare quattro bacini di laminazione adiacenti agli scoli Bolzan, Menona e Rialto, tra Saccolongo, Abano, Teolo, Rovolon e Torreglia.
«Non c’è più tempo da perdere», dice senza mezzi termini il presidente del Consorzio di bonifica Ferraresso. «Siamo pronti, tutti assieme, ad andare a Roma per far valere le nostre ragioni.
Le recenti criticità meteorologiche hanno evidenziato ancora una volta l’importanza di portare a conclusione queste opere.
Montegrotto, a febbraio scorso, si è salvata perché sono stati fatti importanti lavori idraulici e anche Abano ha retto perché sono state condotte operazioni di pulizia dei fossati.
Bisogna trovare i fondi dopo la bocciatura del Pnrr ed è necessario farlo al più presto, perché in un paio di anni si potrebbero completare tutti e quattro i bacini. È fondamentale partire da quello di Torreglia, strategico più di altri. Saranno invasi altamente tecnologici, che si potranno attivare semplicemente con delle app».
«La politica deve svegliarsi», aggiunge il sindaco di Abano, Federico Barbierato. «Sono quattro bacini che hanno non solo la funzione di contenere le precipitazioni, ma anche di raccogliere l’acqua per affrontare l’eventuale siccità.
Con tutti i Comuni abbiamo messo dei soldi per la progettazione (110 mila euro i Comuni, 400 mila euro il Consorzio, ndr) e dal 2019 dobbiamo ancora avere una risposta. È vergognosa la scarsa attenzione della politica romana da allora a oggi.
Prima ci avevano promesso finanziamenti con i fondi del Pnrr, poi ministeriali, insomma non stiamo ottenendo responso a una problematica importante che riguarda nel complesso un territorio di 100 mila abitanti. Ecco perché andremo a Roma a battere i pugni sul tavolo».
La “spedizione” si terrà molto probabilmente appena dopo il voto di giugno.
Sono pronti a seguire Barbierato anche gli altri primi cittadini del comprensorio. «Sono favorevole ad andare a Roma per far valere le nostre ragioni ai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente, perché bisogna al più presto mettere in sicurezza tutta l’area», dice il sindaco di Teolo, Valentino Turetta.
«Bisogna fare qualcosa di eclatante, perché i cittadini e il territorio non hanno più tempo da perdere», gli fa da eco il primo cittadino di Torreglia, Marco Rigato.
«Non la considererei però una protesta, ma una dimostrazione della capacità del territorio di fare squadra per portare all’attenzione della politica romana le istanze di un territorio, che anche a febbraio si è trovato ad affrontare delle importanti criticità. Dobbiamo andare nella capitale coesi, anche perché i bacini servono pure per creare delle riserve per affrontare incendi e per irrigare i campi».
«Ci rivolgiamo alla Regione e al Governo perché sembra paradossale, antistorico e assurdo che si trovino risorse per miliardi di euro per il ponte sullo Stretto, ad esempio, e non si pensi ad investire in maniera seria per ridurre i rischi idrogeologici della realtà dove viviamo», conclude il sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello.