Benvenuto monsignor Lamba, subito l’incontro con i giovani in piazza: «Imparerò presto il friulano. Come si dice qui? Cumbinin»
Grande festa per l’Arcidiocesi udinese che ha accolto oggi, domenica 5 maggio, il nuovo arcivescovo, monsignor Riccardo Lamba. Nominato a febbraio, succederà a monsignor Andrea Bruno Mazzocato che ha guidato la Chiesa udinese per oltre 14 anni.
L’accoglienza dei giovani
Il solenne avvicendamento tra i due pastori ha preso il via dal primo pomeriggio. Monsignor Lamba è entrato in città alle 15.30 in piazza Libertà ed è stato accolto dalla festa dei giovani delle Parrocchie. Dopo una preghiera e i saluti, un corteo si p diretto verso piazza del Duomo dove è stato accolto dall’amministratore apostolico e suo predecessore, monsignor Mazzocato, e dal sindaco Alberto Felice De Toni con il picchetto della Fanfara Julia.
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Tantissimi i giovani che si sono radunati in piazza Libertà per salutare con un lunghissimo applauso il nuovo vescovo. Con loro Lamba ha condiviso subito un aneddoto della sua infanzia e ha promesso un pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo.
Tra i primi ad accoglierlo anche don Daniele Morettin, direttore della pastorale giovanile di Udine. I ragazzi hanno mostrato i loro cartelli di benvenuto, anche in friulano. E subito la risposta del nuovo arcivescovo: «Come si dice qui? Cumbinin, giusto? Ecco io mi impegnerò a imparare la lingua friulana».
Poco dopo, inoltre, l’abbraccio con il suo vecchio compagno di corso all'Università di medicina a Roma, di Gemona, «che il 6 maggio 1976 lasciò la capitale per tornare in Friuli ad aiutare la sua gente».
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La prima messa in Duomo
La santa messa, dalle 16.15, sarà animata dalla Cappella musicale della cattedrale. Alla celebrazione saranno presenti16 vescovi – compresi Lamba e Mazzocato –, tra i quali il patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia e i vescovi di Lubiana e Capodistria.
Il cancelliere arcivescovile darà lettura della Lettera apostolica con cui il Papa assegna al vescovo Lamba il governo pastorale della Chiesa di Udine. Ci sarà poi il passaggio del bastone pastorale dal vescovo Andrea Bruno al vescovo Riccardo. Quest’ultimo salirà alla cattedra: da quel momento sarà a tutti gli effetti arcivescovo metropolita di Udine, accolto dal suono delle campane a distesa e dal canto delle acclamazioni aquileiesi.
La messa avrà quindi inizio. Le letture e le preghiere dei fedeli saranno proclamate nelle lingue della Chiesa udinese: italiano, friulano e sloveno, oltre che nelle parlate di Timau e Resia. «La pluralità linguistica è sicuramente un dono. Le lingue si parlano stando con le persone e raccontano la ricchezza delle loro storie, sensibilità, culture e le diverse tradizioni» ha affermato ancora monsignor Lamba.
I fedeli potranno partecipare liberamente alla messa. In cattedrale ci saranno alcuni posti riservati alle autorità e ai parenti di monsignor Lamba, pertanto si consiglia ai fedeli di arrivare con largo anticipo. Dopo la messa, arcivescovo e autorità si recheranno nel palazzo arcivescovile per un saluto istituzionale. Questo momento non sarà aperto al pubblico. Per l’occasione, domani il museo diocesano sarà chiuso.
Il passaggio di testimone
Si tratta di un importante momento storico, un passaggio del testimone, come ha spiegato ai microfoni della radio diocesana Radio Spazio, lo stesso arcivescovo: «Per me è un grande dono avere questa responsabilità, raccogliendo l’eredità del vescovo Mazzocato. Davvero lo sento come un testimone che passa. Per me è un periodo di trepidazione e di gratitudine, oltre che di attesa di ciò che nascerà a Udine».
Dalla prossima settimana comincerà l’itinerario di conoscenza che l’arcivescovo compirà nei suoi primi giorni in Diocesi. Dopo l’appuntamento di lunedì con i seminaristi, ne sono stati messi in calendario altri, con l’obiettivo di conoscere realtà che accolgono sofferenza e marginalità. Per esempio martedì alle 15 l’arcivescovo sarà alla Casa dell’Immacolata e poi visiterà le carceri di Udine e Tolmezzo. —