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Май
2024

Continua la fuga degli infermieri, in 39 via dal San Matteo da inizio anno

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Pavia. La speranza è di assumerne almeno 50 per fronteggiare le carenze e tamponare gli effetti di 39 dimissioni, mentre la graduatoria precedente oggi è esaurita. Il San Matteo cerca infermieri e il tempo per partecipare al concorso scade lunedì, mentre le prove cominceranno l’8 maggio: «Il bando è per un posto solo ma l’indirizzo è di assumere tutti quelli che supereranno le prove, come fatto nella sessione precedente. I nostri reparti ne hanno bisogno di nuovi infermieri per garantire il turn over e aumentare il personale, di cui abbiamo chiesto un incremento in Regione» spiega Giusi Grugnetti, direttrice delle professioni sanitarie del policlinico (Sitra), che come molti ospedali italiani soffre la carenza di operatori sanitari, denunciata più volte anche dai sindacati e dall’ordine di categoria.

Pronto soccorso e rianimazione

Dalle chirurgie alla terapia intensiva, dal pronto soccorso alla neonata Medicina d’urgenza oggi in allestimento: questi e altri i reparti che hanno bisogno di nuovi colleghi: «La speranza è di assumerne almeno una cinquantina – prosegue Grugnetti – ma in base al numero di idonei proseguiremo con gli inserimenti, la volontà di reclutare c’è. Abbiamo bisogno di professionisti dal pronto soccorso alla cardiochirurgia, dalle rianimazioni alla medicina interna o d’urgenza. Il policlinico ha un’offerta di cure che altri ospedali non hanno, c’è possibilità di fare esperienza nei reparti più diversi».

Ma a trovare infermieri si fatica già all’Università: circa 130 i posti vacanti al primo anno della triennale di Infermieristica nell’anno accademico 2023/24, quando sono stati banditi 291 posti ma si sono iscritti in 156. Il San Matteo, inoltre, deve compensare 39 dimissioni: una ventina di infermieri hanno vinto il concorso per lavorare nelle Case di comunità – dove i turni non sono quelli dei reparti – mentre sembra che altri si sposteranno presso altri ospedali, magari più vicini alla loro Regione d’origine, oppure in altri ospedali privati. Così il policlinico “chiama a raccolta” nuovi professionisti, intenzionati a lavorare in uno dei maggiori ospedali della Regione: «Non si può dire che il lavoro in ospedale sia facile – prosegue Grugnetti – è una scelta che incide sulla vita, ma al policlinico c’è modo di imparare e fare carriera come professionisti: siamo un ospedale d’eccellenza che applica modelli innovativi e, con i master organizzati in collaborazione con l’Università, c’è modo di accrescere le competenze con un titolo spendibile a livello nazionale. Siamo un’ospedale di eccellenza e lo abbiamo dimostrato. Ci sono inoltre possibilità allettanti anche dal punto di vista economico, come la partecipazione al progetto di abbattimento delle liste d’attesa, gli ambulatori per i condici minori, i turni aggiuntivi o quelli con il 118».

«Rivedere gli stipendi»

Con un mercato del lavoro dall’orizzonte europeo, la competizione per trovare nuovi infermieri è ormai internazionale. Per questo Grugnetti conclude con un appello ai decisori: «Bisogna rivedere di certo gli stipendi, tenendo conto dei Paesi vicino al nostro o di quanto percepiscono i colleghi frontalieri. Io credo nella professione dell’infermiere e nella sua valorizzazione, perché sono loro che ogni giorno, per tutto il giorno, stanno accanto al paziente».