A Tivoli il centro-sinistra esprime tre candidate donne
Il 3 a 0 porta il pensiero inevitabilmente a dedurre il risultato sportivo. Che potrebbe starci. Infatti di una competizione comunque si tratta. Per la conquista di Palazzo San Bernardino. Dopo dieci anni di elettorato sostanzialmente passivo. Che a osservare l’andamento delle cose di questo periodo, si direbbe non siano stati utilizzati per rimettere in carreggiata i partiti.
Come ci siano ancora (e come), da mesi impegnati nella ricerca monotematica del candidato sindaco di ogni formazione. L’appuntamento futuro ne ha fatto abbondante mostra. Infatti, trattandosi di elezioni amministrative, chi abita nei confini della città del nord-est – non un prodotto del marketing ma l’unica proposta di piano, da decenni, autore il PCI, ancora attuale –, ha continuato a chiedere, sperando in una coerente risposta, come governare un territorio della provincia di Roma di rilevantissima importanza. Mamma Roma? risale al 1962 il film di Pasolini. Un tempo nel quale Roma ha consolidato l’appellativo di matrigna, il solo adeguato. E, addirittura, mai come in questo scorcio di mesi.
Basterà la saggezza di una donna, la battaglia della nuova sindaca necessaria a ristabilire la separazione netta tra gli schieramenti, la divergenza tra le opinioni tra centrosinistra e destra sulle quali dovranno esprimere il loro giudizio i cittadini di Tivoli l’8 e 9 giugno. Si vota per le “amministrative” coincidenti con il rinnovo del Parlamento europeo. Una scelta, a onor del vero va detto, il centrosinistra l’ha fatta – radicalmente diversa dalla destra – ed è il genere al vertice: tre candidate. Per una sindaca al femminile.
A modesto parere, è il momento, necessario e giusto, di consegnare le chiavi di Palazzo San Bernardino, la casa dei tiburtini a una donna. Meglio ancora se espressa da coalizioni di orientamento-centrosinistra. Come Francesca Chimenti, Giovanna Marconi, Maria Rosaria Cecchetti.
Nello specifico, Francesca Chimenti, consigliera comunale uscente, risulta espressa da 48 Piazze, coalizione formata da «La nuova storia», lista civica con alleati Sinistra Italiana-Verdi, Verso il Partito del Lavoro, Movimento 5 Stelle, Polis.
Giovanna Marconi, avvocata penalista, espressione quindi della società civile, sostenuta dal Partito democratico, con associati la Città in comune e la Rete dei cittadini, come è ovvio, non può esibire curriculum contenenti l’illustrazione delle attività politiche, ma in città Giovanna Marconi è nota per aver difeso «Parco Tivoli» nel giudizio intentato ai «laghetti del Barco» dalla Acque Albule SpA, Bartolomeo Terranova amministratore. Esito, sentenza del tribunale di Tivoli del 7 luglio 2020 a sfavore dei laghetti, capovolta dalla Corte d’appello di Roma il 27 novembre 2023.
Come si è potuto constatare (e lo sarà ancor di più superato questo inverno fuori stagione) le polle d’acqua del «Barco» sono regolarmente in attività con grande piacere della numerosa clientela.
Maria Rosaria Cecchetti, assessora a Bilancio, tributi, finanze, partecipate e patrimonio nell’uscente amministrazione comunale uscente del sindaco Giuseppe Proietti. Insieme con la propria lista civica, Tivoli Progetto Comune, si trovano Italia Viva e Azione.
Tre donne come si vede, tutte da una parte della «colonna elettorale», che non possono competere con le avversarie di genere. Perché non ce ne sono. La destra, tra partiti e liste personali è tutta al maschile, cautelandosi preventivamente da un simil rischio. D’altronde, sono note al colto e all’inclita le “simpatie” mostrate dai capipartito della destra locale nei riguardi dell’unica donna con incarichi pubblici espressa dall’area guidoniana-tiburtina.
Passando alle attese, le condizioni per vincere le elezioni e fornire a Tivoli una sindaca competente ci sono tutte. Sarà essenziale però tenere conto senza titubanze o sguardo rivolto alle tribune, ai riferimenti ideali e politici sostanzialmente identici di ciascuna: dalla Costituzione della Repubblica italiana alle “scuole per handicappati”, chiedersi come possono governare Tivoli seguaci dei leader contrari all’Europa salvo incassare disinvoltamente i fondi della Comunità e non riuscire nemmeno a spenderli.
Come sarebbe possibile sostenere i fautori della repubblica presidenziale, ossia i mussoliniani memori di quanto bene abbia fatto al nostro Paese l’uomo solo al comando, le destre sovraniste che umiliano le comunità locali e il Meridione con l’autonomia differenziata, minano i diritti civili e sociali e sanno rispondere ai disagi solo potenziando gli strumenti della repressione mentre per evasori, furbi, furbetti e colletti bianchi che truffano, corrompono o peggio, ci sono condoni, sanatorie e impunità.
Un pensiero anche alle tre coalizioni di centrosinistra presenti alle elezioni a Tivoli. Alle quali va detto a chiare lettere, che la competizione, dopo il primo turno si concluderà con il ballottaggio. Contro la destra. E’ necessario vincerlo.
L'articolo A Tivoli il centro-sinistra esprime tre candidate donne proviene da Globalist.it.