Allevamento di suini a San Daniele, via libera dell’azienda sanitaria: la petizione dei cittadini contrari raggiunge le 600 firme
SAN DANIELE. Fa un nuovo passo avanti il progetto di conversione di un’ex stalla di bovine da latte in porcilaia, progetto che investe la frazione di Casasola e che ha causato una vera e propria alzata di scudi tra i residenti.
Contrari all’iniziativa al punto da essersi costituti in comitato e ad aver dato corso a una petizione contro la porcilaia che a oggi ha superato le 600 firme.
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Tante, ma purtroppo non decisive di fronte al parere tecnico rilasciato dall’Asufc, l’unico previsto dal piano regolatore in vigore che viceversa non contempla l’obbligo di alcuna autorizzazione da parte del sindaco. Un parere, quello dell’azienda sanitaria, che a oggi è positivo pur prevedendo una serie di prescrizioni, relative in particolare al contenimento degli odori.
Magra consolazione per il comitato, contrario all’iniziativa per un serie di ragioni che contemplano sì le emissioni odorigene, ma anche l’impatto dell’allevamento sulla salute della popolazione, la svalutazione delle case conseguente alla presenza di un’attività zootecnica così prossima alle abitazioni (in taluni casi appena 100 metri) e non ultimo la vicina presenza di un sito Sic.
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«Per quanto di competenza si ritiene possa essere concesso il cambio di specie allevata” si legge nel parere di Asufc “subordinato al rispetto delle seguenti prescrizioni».
Segue un elenco di richieste rivolte all’azienda tra le quali si contano adeguate misure gestionali per assicurare livelli di umidità della lettiera di paglia tali da limitare al minimo possibile il rilascio in aria di polvere e ammoniaca; il rabbocco o la sostituzione della paglia qualora i valori di umidità del letto siano elevati prima del termine del ciclo di allevamento; la limitazione al minimo del quantitativo di letame stoccato (in vasche a tenuta) in attesa di ritiro; la piantumazione al confine dell’allevamento di essenze sempreverdi; la lotta contro le mosche.
Misure che rappresentano un palliativo agli occhi del comitato, intenzionato a non darsi per vinto. Dopo un primo tavolo tecnico convocato dal sindaco e poi rinviato proprio per consentire al sodalizio di acquisire il parere di Asufc, l’incontro tra le parti è stato riconvocato per il prossimo 23 maggio. Data per la quale il Comitato si presenterà con il consistente numero di firme raccolte contro la trasformazione dell’attività di allevamento e forse anche con un parere tecnico di parte a sostegno delle ragioni dei tanti che nutrono serie preoccupazioni sulle conseguenza che l’allevamento di suini potrebbe avere tanto per la qualità della vita che per la salute di chi risiene nei pressi.