La terra trema durante le lezioni, cosa fare? A Pordenone va in scena l’esercitazione con quattromila studenti
PORDENONE. La resilienza dimostrata dal popolo friulano all’indomani del terremoto del 6 maggio 1976 ancora oggi è bene impressa nella memoria degli italiani e non solo.
Il sistema col quale il Friuli ha gestione l’emergenza è diventato un modello a cui si sono ispirate diverse realtà, anche fuori dai confini nazionali. Per ricordare il terremoto, tutti coloro che hanno perso la vita e, soprattutto, tramandare il modello friulano alle nuove generazioni, venerdì mattina, 3 maggio, nelle scuole primarie e secondarie di primo grado di Pordenone si è svolta un’esercitazione simulando lo stato di emergenza in occasione di un evento sismico.
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Alle 9 in punto di questa mattina, l’attenzione di 4 mila studenti di circa 200 classi degli istituti locali è stata attirata dal suono della campanella.
Tutto è andato per il verso giusto alla primaria Aristide Gabelli, dove si sono riunite diverse autorità per assistere all’esercitazione dei bambini assieme al capogruppo di Protezione civile Fabio Braccini. Tra i presenti l’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, il sindaco Alessandro Ciriani, l’assessore alla Protezione civile e all’istruzione, Mattia Tirelli e Alberto Parigi, l’onorevole Emanuele Loperfido e il direttore della Protezione civile di Palmanova, Amedeo Aristei.
In tutti i plessi coinvolti erano presenti due volontari che hanno valutare l’attività svolta dai bambini, che sarà oggetto di un meeting assieme a tutti i dirigenti scolastici e il Comune, che si terrà il 22 maggio, per fare il punto su cosa ha funzionato e quali siano invece gli aspetti da migliorare. Al termine della mattinata a ogni classe è stato consegnato un attestato di merito.