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Апрель
2024

Malore fatale a Trieste, la compagna: "L’ambulanza è arrivata dopo oltre 20 minuti, Franco poteva essere salvato"

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TRIESTE Un'indagine per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, con l'ipotesi della "colpa professionale sanitaria".
È questa la linea giudiziaria che la Procura di Trieste intende intraprendere per fare luce sulla drammatica morte del sessantatreenne triestino Franco Picinin, deceduto in seguito a un grave malore che l'ha colto mentre si trovava con la compagna in un terreno di proprietà situato in via Santa Maria Maddalena.

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L'ambulanza è intervenuta dopo 23 minuti dalla prima chiamata di emergenza.

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Sul sessantatreenne, dipendente della Wärtsilä (era carellista) sarà disposta anche l'autopsia.

Nel frattempo la compagna della vittima, la signora Anna Luisa Codnicht, smentisce quanto comunicato dalla Sores: "Non è vero che ci siamo rifiutati di eseguire le manovre di rianimazione - spiega - io e una persona intervenuta per aiutarmi, abbiamo praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Ma l'ambulanza non arrivava e il mio compagno è morto".

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Quanto affermato dalla compagna di Picinin, trova conferma anche nelle parole di un'altra persona, rintracciata dal Piccolo questa mattina per fare chiarezza sulla tragedia. Si tratta del venticinquenne Raffaele Ferretti, corriere Amazon. "Stavo portando la mia vettura nella carrozzeria, per la demolizione - racconta - a un certo punto ho sentito urlare aiuto. Era disperata. Mi sono precipitato nel giardino e ho visto quell'uomo… aveva il collo viola. E così ho tentato di fare il massaggio cardiaco e ho detto alla signora di riferire al 118 che non sentivo il battito. La signora invece faceva la respirazione bocca a bocca".

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