San Donà, sballo in pieno giorno dietro ai bus
Da San Donà al lido di Jesolo, si allarga l’ombra del Fentanyl, la droga che ha già devastato la gioventù negli Stati Uniti d’America e che è sbarcata anche in Italia. Nei giorni scorsi sono iniziate a circolare in rete foto e video di ragazzi completamente storditi, lo sguardo rivolto verso basso, le spalle curve: veri e propri zombie che vagano sperduti o restano immobili.
Sono stati segnalati alla stazione dei bus di via Equilio al lido di Jesolo e anche alla stazione Atvo di San Donà, in attesa di autobus che non arrivano o nascosti dietro ai parcheggi in preda alle crisi e i postumi dell’assunzione.
Il Fentanyl è solo una delle ipotesi, ma certo di tratta di sostanze molto potenti alla luce delle condizioni in cui sono stati trovati questi giovani smarriti di cui non si sa nulla.
Il consigliere comunale di San Donà, Costante Marigonda, lancia l’allarme: «Non possiamo restare insensibili davanti a queste immagini che davvero sono disarmanti e ci restituiscono il ritratto a tinte fosche di una gioventù disperata che necessita di aiuto. Non possiamo sapere cosa abbiano assunto, cosa sia successo, ma certo sono situazioni del tutto simili e quindi possiamo supporre che qualcosa stia accadendo anche nel nostro territorio e questi sono i campanelli d’allarme che non possiamo non ascoltare».
Cos’è il Fentanyl
Il Fentanyl è un analgesico che agisce soprattutto sul recettore oppiaceo. Esercita un’azione analgesica e provoca stordimento ed euforia allo stesso tempo, anche se meno evidente rispetto all’eroina e alla morfina.
Certo, non è detto che sia proprio questo analgesico sempre più diffuso il responsabile di queste situazioni rimarcate anche nei social.
Il dirigente del Serd, servizio per le dipendenze, dell’Usl 4, dottor Diego Saccon, è perplesso davanti a queste immagini, ma invita a non trarre conclusioni affrettate. «Difficile esprimersi», premette, «guardando le posture potrebbero essere intossicazioni dovuta a qualche tipo di oppioidi o da benzodiazepine o da ketamina, ma sono affermazioni comunque azzardate, non avendo altri elementi. Per quello che sappiamo noi sulle sostanze che circolano è più probabile la ketamina che i fentanili, salvo novità di cui non siamo a conoscenza. Qui però c’è anche un problema di marginalità sociale».
Già dieci anni fa
Le droghe di nuova sintesi sono state analizzate già una decina di anni fa dalla dottoressa Carolina Prevaldi, all’epoca in forza al reparto di pronto soccorso di San Donà e Jesolo. Lei stessa aveva trattato dei giovani che avevano assunto pasticche devastanti appena arrivate in riva al Piave e organizzato un convegno su questo tema. A San Donà è stato isolato grazie alla dottoressa Prevaldi e all’equipe del pronto soccorso il primo caso di un giovane che aveva assunto metossietamina. L’Usl del Veneto orientale è sempre stata in prima linea nella lotta alle dipendenze e anche le forze di polizia del territorio sono impegnate nel contrasto agli stupefacenti