Belluno festeggia il 25 aprile. Il sindaco: ci è stata data la libertà di dirci antifascisti
«Perché celebrare il 25 aprile e parlarne è considerato un tema divisivo? Questo appare incomprensibile: davvero si pensa che altri esiti sarebbero stati migliori di quello determinato dalla disfatta nazifascista?». E’ uno dei passaggi dell’orazione ufficiale tenuta da Gino Sperandio, presidente dell’Anpi questa mattina in piazza dei Martiri. Che ha aggiunto un’altra domanda retorica: «La storia di questa provincia (ceduta da Mussolini a Hitler con l’Alpenvorland) sarebbe stata migliore o peggiore senza la Resistenza?». Fascismo e antifascismo, è il tema di questi giorni ma anche degli ultimi anni. «Non chiedo agli attuali governanti di dichiararsi antifascisti ma di riconoscere che da quel 25 aprile 1945 (per noi bellunesi il 2 maggio) è nata una nuova Italia, che con tutti i suoi limiti è assai migliore di quella del Ventennio ma anche di quella monarchica che fu travolta dal referendum del 2 giugno, in cui la nostra provincia decise liberamente di essere Repubblica» ha proseguito Sperandio. Aggiungendo che in Veneto nel referendum del 2 giugno 1946 la Repubblica vinse solo nelle provincie di Belluno, Venezia e Rovigo.
Il tema dell’antifascismo è entrato anche nel discorso di saluto del sindaco Oscar De Pellegrin che ha preceduto l’orazione del presidente dell’Anpi. «La nostra Costituzione celebra nel suo massimo grado la dignità dell’uomo, mentre la dittatura vietava, appiattiva tutto, opprimeva, contrastava la diversità. La Costituzione ha illuminato la strada, ha sollevato e spinto gli italiani a ricostruire il Paese dalle macerie della guerra e sognare. Ed è per questo che noi oggi, liberi in un paese libero, possiamo dirci antifascisti, io posso dirmi antifascista». Un passaggio che è stato sottolineato dagli applausi dei numerosi presenti alla cerimonia che si è svolta sul Liston dopo la deposizione di una corona di alloro al monumento alla Resistenza, con le massime autorità provinciali, le rappresentanze delle associazioni, un picchetto del 7° alpini e la Filarmonica di Belluno 1867.