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Апрель
2024

Belluno, calano gli studenti: confermate le cattedre in provincia

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Confermato in sostanza il personale docente per il prossimo anno nelle scuole bellunesi.

La notizia arriva dall’Ufficio scolastico del Veneto che ieri, in anticipo rispetto agli altri anni, ha reso note le ripartizioni tra le singole provincie del cosiddetto organico di diritto.

E per una volta la provincia di Belluno non esce penalizzata, malgrado i quasi 500 studenti che spariranno dai banchi di scuola da settembre. Si tratta di una decisione che andrà a migliorare il rapporto alunni/docenti a favore della qualità dell’insegnamento.

Anche a livello regionale, si passerà da 46.995 docenti a 46.994, vale a dire alla fine si perderà un solo posto in tutto il Veneto.

Il fatto che siano stato mantenuti di fatto i numeri dell’organico di diritto di quest’anno scolastico non significa che tutti i posti saranno coperti.

Già per quest’anno, l’Ufficio scolastico provinciale ha dovuto chiamare oltre 640 supplenti, a cui si sono aggiunti 177 docenti di sostegno in più.

Infatti, l’organico di diritto tiene conto delle iscrizioni a marzo di quest’anno, ma non può considerare eventuali trasferimenti all’interno delle scuole o anche tra province o bocciature o nuove iscrizioni.

Inoltre per quanto riguarda il sostegno, i docenti vengono assegnati in base alla gravità della disabilità degli studenti. Per questo adeguamento a livello regionale sono a disposizione ancora 1.471 posti.

I numeri degli alunni

Da settembre in provincia si avranno 479 alunni in meno iscritti alle prime classi di ogni ordine e grado. Si va dagli 87 bambini in meno alle scuole dell’infanzia ai 151 in meno alle primarie, per passare ai -183 delle medie e per chiudere con il dato più “buono” relativo agli istituti superiori che contano “solo” 58 studenti in meno.

L’organico di diritto

A fronte di questi numeri che registrano la crisi di natalità del territorio dolomitico, il Ministero dell’istruzione e del merito ha deciso di non penalizzare i territori.

Infatti, rispetto ai 2.138 docenti di diritto (cioè in base al numero degli alunni e del contingente assegnato dal Mim) nei posti comuni attivi quest’anno, da settembre i posti a disposizione saranno 2.133 (di cui 300 ore di educazione motoria), vale a dire cinque in meno.

Nelle scuole dell’infanzia salteranno cinque posti di docenza, ma se ne recupereranno altrettanti alla scuola primaria.

Peggio andrà alle medie dove si perdono 15 posti per il maggiore decremento di iscritti che porterà a tagliare 10 classi di cui due a tempo prolungato. Ma per contro si recupereranno 10 cattedre alle superiori. Alla fine il saldo è di cinque posti in meno.

Il Mim ha mantenuto quindi invariato l’organico in virtù degli impegni presi con l’Unione europea in relazione al Pnrr per cui sono stati assegnati al Veneto 637 posti in deroga di cui 14 alla provincia di Belluno nell’ottica di ridurre il rapporto docenti/allievi, migliorando così un parametro fondamentale per la qualità della scuola.

Inoltre l’ufficio scolastico Veneto ha provveduto ad un riequilibrio dei posti disponibili tra i vari uffici scolastici di ambito territoriale.

Invariati i posti per il sostegno che restano 385 e di potenziamento che sono e restano 193 (con 8 posti riservati alla scuola primaria).

I commenti del sindacato

«È sicuramente un buon segnale che con 479 alunni in meno l’organico sia rimasto lo stesso degli anni scorsi», precisa la segretaria dello Snals di Belluno, Danila Tirabeni.

Che aggiunge: «Però andrebbe regolamentata a livello nazionale la questione delle scuole parentali che stanno sottraendo iscritti alla scuola pubblica».

Tirabeni si dice preoccupata inoltre per le ore di educazione motoria. «Rimangono delle importanti criticità in merito ai docenti di educazione motoria alla primaria, costretti, per completare l’orario, a girovagare in vari comuni. E rimane il problema della scarsa natalità», conclude la sindacalista.