A Trieste Diego torna a camminare grazie al ginocchio robotico hi-tech
TRIESTE. Diego Caserio, centauro rimasto senza una gamba a Trieste dopo un tragico incidente nel 2023, ha ricevuto nei giorni scorsi il primo ginocchio robotico di ultima generazione in Italia. Ad applicarlo, una ditta di Udine, l’Ortopedia Tirelli, grazie a un arto protesico costruito su misura. Una strumentazione innovativa, della ditta islandese Össur, che permette all’uomo di muoversi in autonomia, dopo tante operazioni chirurgiche, un anno di ricovero, una complessa riabilitazione e dopo aver testato diversi modelli.
Il nuovo dispositivo ultra-tecnologico
Power Knee, questo il nome del dispositivo, è una nuova categoria di ginocchio elettronico, che si basa sulle caratteristiche della tecnologia Mpk, microprocessore ad alimentazione attiva, grazie alla quale fornisce all’utilizzatore assistenza attiva durante la camminata e la salita e discesa di rampe. La conseguenza è un’andatura più naturale, oltre al fatto di consentire innovative funzioni come il sollevamento motorizzato per alzarsi in piedi o per salire le scale.
Si tratta del primo montato in Italia
Sergio Tirelli, titolare dell’omonima ditta di Udine, spiega che «si tratta del primo ginocchio robotico montato in Italia, che determina un sostegno importante per la persona. Diego ha potuto lasciare le stampelle ed eseguire fin da subito molti movimenti in autonomia, perché è una protesi che dà una spinta automatica al corpo. Come ditta privata ortopedica abbiamo preparato l’invasatura, ovvero l’ancoraggio sulla coscia, su misura, sulla quale il ginocchio elettronico si è innestato. È stato creato anche un piede di carbonio, per una stabilità ulteriore. Ricordo - aggiunge Tirelli - che Diego aveva un quadro generale difficile, determinato da altri problemi, sia all’anca sia all’altra gamba. Aveva provato diversi ginocchi in commercio ma nessuno garantiva una mobilità così innovativa».
L’incidente lo scorso anno
La vita di Diego Caserio, 54 anni, originario di Varese ma da 30 anni a Trieste, è stata stravolta il 22 marzo 2023, quando un’auto gli è piombata addosso mentre era in sella alla sua moto. Dopo un lungo ricovero a Cattinara e poi al Gervasutta di Udine, è stato dimesso solo pochi giorni fa. «Questa gamba “bionica” finalmente mi consente di tornare, almeno in parte, alla normalità. Ringrazio ancora - racconta - il fisioterapista Leonardo Zullo, Sergio Tirelli e il tecnico ortopedico Mario Bettini». Caserio, dopo i primi momenti di disperazione e profondo sconforto a seguito dell’amputazione, ha ritrovato la voglia di lottare grazie alla moglie Giada, alla loro bimba, al cognato Marco e ad altri affetti. Con un passato da grande sportivo, pure come iron-man, spera di tornare in pista, gradualmente, e intanto si gode la libertà in parte ritrovata. Ancora non totale perché il lavoro in palestra ogni giorno è grande e faticoso. «È stato e sarà ancora - evidenzia - un percorso molto duro, ma non mollo. Ci sono tanti sogni da realizzare, come tornare a viaggiare con la mia famiglia, e una vita da riprendere in mano. Vorrei anche scrivere un libro, per supportare le persone che stanno affrontando la mia stessa situazione».