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Апрель
2024

25 aprile, tensioni a Roma tra la Brigata ebraica e antagonisti pro-Palestina: grida, insulti e lanci di petardi

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Il 25 aprile romano comincia con il grido «Assassini e terroristi» che squarcia il brusio della piazza romana a San Paolo, divisa. Blindata. E carica di tensione. Nella piazza capitolina a Ostiense si fronteggiano i presidi dei movimenti palestinesi – con antagonisti e collettivi – e la Brigata ebraica. I due schieramenti si sono pericolosamente avvicinati. A dividerli il cordone della polizia, mentre gli esponenti della comunità ebraica depongono la corona di fiori.

Subito dopo, un manifestante del gruppo della Brigata ebraica ha tentato di forzare il cordone della polizia per raggiungere il presidio pro Palestina, ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Negli stessi istanti dalla parte della Brigata ebraica sono stati lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti. In una Roma presidiata, con oltre 600 operatori delle forze dell’ordine in campo tra polizia, carabinieri e guardia di finanza per la gestione dell’ordine pubblico, a cortei neppure in partenza si registrano momenti di alta tensione davanti al monumento della Piramide, tra i due schieramenti, divisi dalle forze dell’ordine anche grazie anche a dei fumogeni sparati dagli agenti in assetto antisommossa.

25 aprile, tensione a Roma: grida e insulti in piazza tra manifestanti pro Palestina e Brigata ebraica

Quanto si temeva già da ieri si è cominciato a verificare quando ancora i cortei non sono neppure partiti, in una piazza blindata con presidi delle forze dell’ordine e divisa completamente a metà. Tensione tra grida, insulti e petardi a Piazza di porta San Paolo a Roma dove sono in corso due manifestazioni contemporanee. Da un lato i manifestanti pro Palestina: circa 300 persone tra movimento degli studenti filo palestinesi, antagonisti e collettivi universitari. Dall’altro, rappresentanti della Brigata ebraica e della comunità ebraica. I due schieramenti sono stati immediatamente separati dai blindati della polizia e dagli agenti in tenuta anti sommossa che hanno già evitato e limitato i danni di un primo pericoloso contatto tra le due fazioni in campo.

25 aprile, a Roma oltre 600 agenti delle forze dell’ordine in piazza per la gestione dell’ordine pubblico

E proprio in occasione delle iniziative indette e per evitare che si trasformino in caos e violenze, sono oltre 600 gli operatori delle forze dell’ordine, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza in campo nella capitale per la gestione dell’ordine pubblico in occasione della giornata del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo. In vista delle numerose manifestazioni previste Roma si blinda. E già da ieri sera sono scattati i controlli e le bonifiche nella zona di Porta San Paolo dove questa mattina dalle 8.30 si sono riuniti i manifestanti della comunità ebraica per deporre una corona d’alloro.

Le forze dell’ordine hanno diviso i due cortei che hanno iniziato a insultarsi e lanciarsi petardi

Tra i manifestanti filo-palestinesi si registra la presenza di collettivi universitari come Osa, che negli ultimi mesi hanno protestato con veemenza alla Sapienza chiedendo l’interruzione di ogni rapporto accademico con Israele. Dall’altro lato, all’altezza del palco allestito dall’Anpi, ci sono circa duecento persone della brigata ebraica. Le due fazioni si sono già sfidate a distanza a ridosso della Piramide, senza arrivare a contatto diretto. Confermando tensioni e preoccupazioni per un 25 aprile romano iniziato alle otto del mattino all’insegna delle divisioni e del timore di scontri e provocazioni.

Piazze blindate il tutta Italia

Nel frattempo, partigiani, sindacati e leader delle opposizioni si sono dati appuntamento nel capoluogo lombardo con Antonio Scurati e a Roma con Roberto Salis. L’allerta del Viminale è altissima per il rischio di eventuali proteste violente. Da Nord a Sud sono previsti cortei e iniziative per celebrare con manifestazioni e raduni il 79esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Sono molti, allora, gli appuntamenti in programma nei luoghi simbolo della Resistenza lungo la penisola, a cominciare dai musei e i parchi archeologici statali che rimarranno aperti gratuitamente, così come proposto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

 

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