Ginnastica artistica, l’Italia ha trovato il generalista che sognava? Yumin Abbadini in una nuova dimensione: Olimpiadi e futuro
Yumin Abbadini è entrato di forza in una nuova dimensione. Dopo il sesto posto sul giro completo agli ultimi Mondiali (miglior risultato di sempre per l’Italia, eguagliato Jury Chechi), il giovane bergamasco ha conquistato una meravigliosa medaglia di bronzo nel concorso generale individuale degli Europei. Ad Anversa si era affacciato all’universo dei grandi, a Rimini ha dimostrato di essere egli stesso uno degli uomini di riferimento del circuito internazionale. A ottobre, nell’ambito della rassegna iridata, si era spinto fino a 82.823 punti. Ieri sera, in terra romagnola, ha alzato l’asticella e ha toccato quota 83.765, un riscontro con cui lo scorso anno sarebbe stato quarto ai Mondiali a sei decimi dal podio (media di poco inferiore al 14 sui sei attrezzi).
Yumin Abbadini come Chechi e gli immortali della ginnastica italiana: podio all-around dopo 34 anni!
I margini di miglioramento sembrano essere tantissimi e il 22enne continua a perfezionarsi a ogni uscita. Yumin Abbadini ha addirittura avuto in mano il match-point per vincere la gara, visto che gli sarebbe bastato fare 13.934 alle parallele per superare il cipriota Marios Georgiou: era un risultato alla sua portata, ma va anche annotato che non era al meglio, che in prova podio non aveva testato gli staggi e che non era di certo abituato a questa pressione psicologica. Stiamo parlando di un atleta di ampio respiro, pilastro della Nazionale che ha conquistato l’argento nel 2022 e l’oro nel 2023 nella gara a squadre degli Europei. Un generalista di razza che punta a lottare con i big per le medaglie che contano in campo internazionale.
D’altronde ieri si è lasciato alle spalle rivali di rango come il britannico Jake Jarman (quarto, 83.431), l’ungherese Kirsztofer Meszaros (quinto, 83.398), l’ucraino Illia Kovtun (sesto posto per l’argento iridato, 83.331), lo spagnolo Nestor Abad (settimo, 82.798), l’israeliano Artem Dolgopyat (ottavo, 82.432), il turco Adem Asil (82.331 e decimo posto, era il Campione uscente).
Yumin Abbadini è una risorsa fondamentale per la squadra e andrà alle Olimpiadi di Parigi 2024 per provare ad agguantare un grande risultato nel team event, ma magari potrebbe ambire a un ruolo da outsider anche sul giro completo. Ai Mondiali 2023 servì il punteggio di 84.332 per salire sul podio (lo statunitense Fred Richard fu terzo), il fenomeno assoluto Daiki Hashimoto si impose con uno schiacciante 86.132 davanti a Illia Kovtun (84.998), il giappponese Kenta Chiba fu quarto (83.464) a precedere il kazako Milad Karimi (82.931).
A 34 anni di distanza dall’ultimo podio sul giro completo agli Europei (Jury Chechi terzo nel 1990 a Losanna), l’Italia ha trovato un generalista di respiro internazionale? Chechi decise poi di puntare su una sola specialità ed ebbe ragione, diventando il Signore degli Anelli capace di vincere cinque Mondiali consecutivi (1993-1997) e di trionfare alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Abbadini continuerà a cercare l’exploit sui sei attrezzi o si focalizzerà su qualcosa di specifico? Forse al cavallo con maniglie e, soprattutto, alla sbarra ha dei margini (sarà finalista sul ferro a Rimini).