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Апрель
2024

«Mia figlia si era gettata dal balcone di casa per sfuggire alla violenza dell’ex»

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PAVIA. Si è fratturata i talloni gettandosi dal balcone del suo appartamento, un giorno di gennaio, per sfuggire alla violenza del suo ex. A raccontare la circostanza ai poliziotti è stato il padre della donna di 33 anni massacrata di botte dall’ex fidanzato nella notte tra martedì e mercoledì. Il genitore ha riferito delle confidenze raccolte dalla figlia (che comunque aveva minimizzato l’episodio della frattura dei talloni, che l’ha costretta sulla sedia a rotelle, parlando di incidente domestico) sul comportamento del suo ex fidanzato, spesso violento con lei, del terrore che provava per lui e dei timori per la sua incolumità. Una testimonianza che potrebbe spingere il magistrato ad ampliare le indagini a carico di Fredi Keci, 48 anni, originario dell’Albania ma da tempo residente a Pavia, nella zona di corso Garibaldi. L’uomo si trova ora in carcere a Torre del Gallo con l’accusa di lesioni gravi ai danni della donna, trovata dagli agenti nella sua abitazione, al quartiere San Pietro, seminuda e coperta di sangue, con il volto tumefatto e sotto choc.

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Quali contestazioni

Per il momento l’uomo è accusato di lesioni e violazione di domicilio (per avere fatto irruzione nella casa della donna contro la sua volontà), mentre l’accusa di maltrattamenti, ipotizzata nel corso dell’arresto, non può essere contestata perché l’indagato e la vittima non sono conviventi, come chiede la legge. L’aggressione subita dalla donna in casa sua, tuttavia, potrebbe essere solo l’ultimo episodio di una lunga scia di violenze non denunciate, almeno stando a quanto dichiarato dal padre ai poliziotti ma anche da alcuni accessi al pronto soccorso, su cui ora sono in corso approfondimenti.

I precedenti di gennaio

La donna ha raccontato, nella sua denuncia, di essere stata già aggredita dall’ex fidanzato il 6 gennaio: l’uomo si era presentato a casa sua urlando e chiedendole conto di una presunta relazione con un altro uomo, poi, secondo l’accusa, l’aveva picchiata. La donna aveva deciso di andare in ospedale ma poi aveva cambiato idea ed era tornata a casa prima di farsi refertare. Il presunto incidente domestico, che per il padre sarebbe stato provocato da un’altra aggressione, risale a pochi giorni dopo, il 15 gennaio. Per alcune settimane, dopo questa vicenda, la donna e il 48enne hanno continuato a vedersi. Cosa sia accaduto in questo periodo non è chiaro. Fatto sta che pochi giorni fa la situazione è precipitata: l’uomo si è presentato a casa della donna, che si è rifugiata da una vicina. L’ex ha atteso che rientrasse in casa: a quel punto ha fatto irruzione nell’appartamento e l’ha massacrata di botte, mosso dalla gelosia. Quando gli agenti sono entrati in casa l’uomo aveva ancora le mani sporche di sangue e così le scarpe, che sono state sequestrate. Dal pavimento aveva cercato di ripulire le tracce con un detergente.

«Era terrorizzata»

Il genitore della vittima ha spiegato ai poliziotti che da mesi sua figlia era terrorizzata dall’ex (che ha anche precedenti penali). Il padre ha confermato di essere molto preoccupato per l’incolumità della figlia, forse vittima anche di pressioni psicologiche da parte dell’ex fidanzato. Il familiare, infine, ha spiegato ai poliziotti che in due occasioni l’uomo si era presentato anche a casa sua, con fare violento, e aveva dovuto chiamare le forze dell’ordine.