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Апрель
2024

Vigevano, è ancora alta tensione sugli arbitraggi

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VIGEVANO

E’ il momento delle scelte e dei cuori forti. Lasciarsi avvolgere dal fumo della persecuzione e del complottismo, piuttosto che concentrarsi su quello che si può e si deve fare sul campo, rischiare di precipitare nel fatalismo pessimistico o costruire tutto quello che occorre per realizzare un’impresa ancora difficile, ma tutto sommato e volendo, neanche troppo lontana? E’ questo l’abbrivio attuale in casa Elachem Vigevano, partendo dall’archiviazione, possibilmente molto rapida, del naufragio di sabato scorso sulle coste triestine, ma proseguendo, possibilmente allo stesso modo per ciò che concerne il difficile momento con arbitri, provvedimenti, ricorsi, giustizia sportiva.

Non prima, a puro titolo di cronaca, di aver riferito che, come si apprende da fonti vicine alla società, a pochi istanti dalla palla a due a Trieste, un arbitro si sarebbe avvicinato alla panca ducale avvisando il capo coach Valentini (tesserato in corsa dal club lomellino per sostituire in panchina il tititolare del ruolo Lorenzo Pansa durante i due turni di squalifica) che ci sarebbe stata espulsione immediata per il vice allenatore Bruni qualora si fosse alzato nel corso della gara. Alla stessa stregua, l’arbitro avrebbe sindacato anche sulla posizione in tribuna dello stesso Pansa sedutosi, insieme ad altri dirigenti della Elachem, sui gradoni retrostanti la panchina.

Come dire… singolare che l’arbitro abbia sentito la necessità di ribadire preliminarmente una norma conosciuta (quella circa chi può alzarsi dalla panca o meno) e altrettanto disconosciuta di prassi (si alzano tutti regolarmente, ma di sanzioni non se ne vedono…), ancor di più che si sia occupato del seggiolino in tribuna di coach Lorenzo Pansa che da, squalificato, non può interloquire con la panchina, ma può però sedersi dove meglio preferisce.

La richiesta di delucidazioni

Insomma, verrebbe da dire che l’approccio non è stato proprio di quelli distensivi e rasserenanti, se poi anche lo si accosta al metro arbitrale del primo quarto della gara di Trieste (il resto conta poco), di certo non pro Vigevano, va a finire che si entra nella galleria dei cattivi pensieri e non è proprio il caso. Adempiuto al dovere di cronaca, detto che il club comunque si è mosso con una opportuna richiesta di chiarimenti ai competenti organi (sperando in una risposta…), la preferenza va ai fatti e alle cose che si possono fare. Nessuno si nasconde che Forlì, attesa domenica al PalaElachem, è squadra fortissima, capolista non per caso del girone Rosso. Ma ha comunque conosciuto le sue fatiche, anche di recente. Nella fase a orologio ha vinto sia a Roma con la Luiss che a Casale Monferrato (fanalino del girone Verde) solo di due punti, soffrendo. Quindi, per quanto forte sia, domenica la sfida non sarà impossibile, specie se Vigevano tramuterà tutto il bisogno (suo e del popolo gialloblù) di giustizia e riscatto immediato dalla brutta serata triestina in una prestazione sulla falsariga di quella proposta con Orzinuovi, ovvero difesa ferrea ai limiti (e, se serve, anche oltre) del sacrificio e poi un pizzico di spensieratezza, non di irrazionalità, in attacco.

Il fattore PalaElachem

Infine la simbiosi con il PalaElachem, la sua gente, gli oltre duemilacinquecento fissi che già affollano la prevendita. Al resto si replica in musica “…mormora la gente mormora, falla tacere praticando l'allegria…” sapendo che “…è la paura dietro all’arroganza…”. —

Fabio Babetto