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Апрель
2024

Raccolta fondi online per la casa scout: il sogno di Lesis batte Vaia

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PORDENONE. C’era una volta, e forse c’è ancora, la vendita delle torte fuori dalla chiesa. Utile per finanziare i campi estivi, le uscite, l’acquisto di stoviglie per la squadriglia. Insomma, progetti piccoli e grandi. Ma per quelli immensi, come l’acquisto e la ristrutturazione di una casa, serve qualcosa di più.

Serve un sogno da condividere. È quello che hanno fatto i gruppi scout Agesci della Zona Pordenone avviando una raccolta fondi online che ha avuto un successo inaspettato.

Partito con un obiettivo di 10 mila euro finalizzato all’acquisto di una cucina professionale per la casa scout Fantesine a Lesis, nel Comune di Claut, il crowfunding ha generato un moto di solidarietà tale che nelle casse dell’associazione sono entrati oltre 21 mila euro: serviranno all’acquisto di letti, materassi e mobili e anche al rimboschimento dell’area esterna alla base, devastata nel 2018 da Vaia.

UNA STORIA COLLETTIVA

La bellezza della Valcellina non poteva lasciare indifferenti gli scout che, ben prima che suonasse il campanello d’allarme del clima, hanno intravisto in Lesis il luogo ideale per concretizzare un progetto educativo strettamente legato all’ambiente e al rispetto della natura.

Soprattutto d’estate la valle è meta di campi, uscite e attività, nonché del passaggio di chi è diretto a Casera Casavento, Casera Podestine e al Sentiero storico degli alpini. Non è un caso, quindi, che gli scout di Pordenone siano presenti da decenni nelle terre alte.

«Vogliamo che i ragazzi vivano la natura – spiega il responsabile della Zona Pordenone, Andrea Manna, che ha ereditato dai suoi precedessori il sogno di dare una casa agli scout –. Chi aveva ruoli di responsabilità prima di me ha risparmiato per acquistare terreni dove fare campeggi o acquistare strutture, come quella che abbiamo comprato in Valcellina grazie all’autofinanziamento della Zona Pordenone, al Fondo immobili Agesci e a un prestito dalla fondazione Ezio Migotto».

La casa, di proprietà di privati e scoperta dai gruppi maniaghesi negli anni ’80, fu utilizzata fino al 2007, quando venne chiusa per mancanza di fondi per fare gli interventi necessari. Tra il 2015 e il 2016 l’Agesci riuscì ad acquistarla, trovandosi però di fronte a una serie di difficoltà impreviste.

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TRA TEMPESTE E PANDEMIE

Nel 2018 è stata Vaia a mettere i bastoni tra le ruote agli scout che, nel frattempo, stavano muovendo i primi passi per capire come riportare Casa Fantesine alla vita. «Siamo volontari – continua Manna – e dopo l’acquisto è passato un po’ di tempo prima di capire quali lavori andassero fatti. Poi è arrivata Vaia, che ha seriamente cambiato il territorio circostante e provocato danni».

Mettici la pandemia, mettici l’aumento dei costi dell’edilizia degli ultimi anni: nonostante l’aiuto del Superbonus, cui gli scout hanno potuto accedere come associazione, la meta sembrava ancora lontana. «I lavori sono costati oltre 150 mila euro e abbiamo rifatto il tetto, i serramenti, messo il fotovoltaico e pensato al riscaldamento» spiega il responsabile di zona. Ma se pulire e pitturare non è un problema quando si indossa il fazzolettone, gli arredi necessari a grandi gruppi costano.

«Per comprare la cucina e i materassi abbiamo deciso di avviare una raccolta fondi. Non siamo pratici di queste cose e ci ha aiutato la Bcc Pordenonese e Monsile. Ci siamo lanciati in una nuova avventura e il risultato è stato oltre le nostre aspettative».

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OLTRE 250 DONAZIONI

L’obiettivo iniziale, 10 mila euro, è stato presto superato. E così al sogno di una cucina professionale si è aggiunto quello di letti e materassi in grado di ospitare campi estivi per tutte le età. Come riportare, però, anche lo spazio esterno destinato alle tende alla bellezza pre-Vaia?

Con gli ultimi fondi raccolti, per un totale di 21.745 euro. Sono 255 i donatori – tra gruppi scout, famiglie, singoli – che hanno contribuito a far rivere Casa Fantesine. C’è chi ha lasciato un contributo silenzioso e chi ha voluto condividere il suo ricordo di lupetto nella casa dai balconi rossi.

“Una volta scout, sempre scout” recita uno dei motti dell’associazione. E, a giudicare dal risultato del crowfunding, molti pordenonesi e non solo sentono ancora la forza di un legame «che hanno vissuto con cuore e braccia» sottolinea Manna.

VERSO L’ESTATE

A breve inizierà il nuovo capitolo della base, affidata a capi-custodi per gli aspetti operativi. L’apertura vera e propria, con la possibilità di prenotare i 24 posti letto, avverrà in autunno, ma già per quest’estate si lavora a un momento di festa. Un’inaugurazione attesa da quando, 40 anni fa, un gruppo di scout