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Апрель
2024

La piena del Po passa nel Mantovano senza fare danni

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La prima piena del 2024, dopo un lungo periodi di siccità interrotto da una crescita dei livelli a novembre, ha messo alla prova argini e terrapieni. Il colmo dell’ondata nella mattina di giovedì 4 aprile ha toccato i sei metri e 69 centimetri all’idrometro di Borgoforte, il punto mediano del tratto mantovano e da sempre indice di riferimento per le piene nella nostra provincia.

Si è quindi trasferito a valle, interessando le sezioni di Revere-Ostiglia e Sermide, ma perdendo la propria forza. Non così i rami del Delta, dove la pressione contemporanea del mare ha creato problemi di risalita eccezionale dei livelli. Nella nostra provincia, il passaggio dell’ondata di piena è stato tenuto sotto controllo e non ha provocato danni.

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Gli effetti immediati sono stati la chiusura del ponte in chiatte di Torre d’Oglio, che da lunedì resterà poi interdetto al traffico per due mesi per i lavori di sostituzione di alcune chiatte in cemento con analoghe in acciaio, più resistenti.

Molte le golene aperte allagate nelle quali i pioppeti, tipica coltivazione delle rive del Po sono stati inondati. Sommersi anche diversi campi coltivati mentre non è stato necessario evacuare i pochi residenti ormai rimasti nei pressi del fiume, dove invece sono rimasti i ristoranti tipici.

Il controllo del passaggio della piena ha mobilitato come sempre l’Agenzia interregionale per il Po (Aipo) ed i propri tecnici. Allertati anche i nuclei di Protezione civile dei paesi rivieraschi per monitorare le arginature sottoposte alla pressione idraulica e, a volte, indebolite dalla presenza di tane di animali selvatici come volpi e tassi.

Non si sono registrati casi di collassi o piccoli crolli di arginature secondarie. Si è trattato, insomma, di una sorta di prova generale nel caso le alte temperature causino uno scioglimento anticipato delle nevi connesso a forti piogge, che in primavera sono tipiche.

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Allarme rientrato

L’allarme è rientrato ovunque anche se i monitoraggi a campione proseguiranno per verificare lo stato delle arginature sottoposte ora allo stress della discesa dell’acqua che, statisticamente, è il momento dove si possono verificare cedimenti e slittamenti a fiume, con la terra trascinata proprio dal calo dell’acqua.

Se sarà necessario, si opererà con opere di rinforzo. Grande il lavoro dei Consorzi di bonifica che hanno operato a monte, manovrando le casse di espansione, come quelle su Enza e Secchia, per frenare la forza della piena. Nelle sezioni di valle, nel Basso Mantovano, si è provveduto a isolare la rete principale dei canali di scolo per evitare la risalita dell’acqua dai fiumi ai canali. Le paratie chiuse a Bondanello e San Siro, sul Secchia, hanno determinato l’attivazione delle pompe.

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L’allerta si trasferisce nelle zone del Delta

Si prevede che la prima soglia di attenzione (colore giallo) nel tratto tra Boretto-Viadana e Polesella, a valle di Sermide rimarrà per le prossime 24-36 ore. Aipo stima che nel Delta i livelli massimi vengano raggiunti nel corso delle prime ore di venerdì 5 marzo (criticità moderata, colore arancione). Seguirà un progressivo calo che riguarderà prima i tratti a monte di Pontelagoscuro e poi la parte terminale e deltizia del fiume. Nei tratti interessati dalla piena possono risultare allagate le aree golenali.