Santanchè, il centrodestra ringrazia per l’assist: per la sinistra è un nuovo boomerang
Tanto rumore per nulla, come era prevedibile. In poche ore il centrosinistra (esclusa Italia Viva che non si accoda) incassa due sonore bocciature: a poche ore dal no della Camera alla mozioni di sfiducia contro Matteo Salvini, l’Aula di Montecitorio respinge anche quella nei confronti di Daniela Santanchè, depositata dai 5Stelle. Un boomerang che finisce per rafforzare la maggioranza di governo con buona pace del clamore mediatico e delle roboanti crociate dell’opposizione.
Santanché: sono al lavoro, assolutamente serena
La diretta interessata prende atto del voto del “Parlamento sovrano” e si dice assolutamente tranquilla. “Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana e di un mese fa. Assolutamente tranquilla, quindi a fare il mio lavoro anche qua oggi, come ieri e come farò domani. Il voto mi sembra molto chiaro”. Poi rispedisce al mittente le critiche per la sua assenza in Aula. “Non sono andata alla Camera stamattina perché ho da fare. Perché per il turismo c’è da fare molto in Italia. Poi se c’è chi vuole perdere tempo…”.
Lollobrigida: Salvini e Santanchè ottengono la fiducia
Dal centrodestra, più che compatto in Aula, tanti i commenti che sottolineano il fuor d’opera di una sinistra sgangherata e garantista a corrente alternata. Che in aula ha strepitato contro la maggioranza dei “condoni” e delle “commissioni di inchiesta sul covid” che fa quadrato intorno alla ministra del Turismo. Lapidario il commento del ministro Francesco Lollobrigida. “Salvini e Santanchè hanno ottenuto la fiducia dal Parlamento”, risponde sorridente alla stampa a margine di una conferenza stampa.
Rampelli: secondo assist della sinistra, secondo goal del centrodestra
Di secondo assist della sinistra e secondo goal del centrodestra, parla a sua volta Fabio Rampelli, che sottolinea il corto circuito degli avversari. “Scopriamo da taluni esilaranti interventi dell’opposizione che la magistratura dovrebbe essere autonoma dalla politica, giusto, lo stabilisce chiaramente l’articolo 104 della Costituzione. Ma secondo le stesse persone il Parlamento dovrebbe far dimettere un ministro che ha solo un’indagine in corso, né un rinvio a giudizio né tantomeno una condanna. Quindi decidendo di non essere autonomo rispetto alla magistratura. Grande è la confusione sotto il cielo – conclude il vicepresidente della Camera – la situazione è eccellente’, avrebbe detto il loro maestro Mao Zedong”.
Antoniozzi: non si fa politica con gli atti giudiziari
Dello stesso parere Alfredo Antoniozzi che definisce la mozione di sfiducia un errore grave. “Non si fa politica con gli atti giudiziari e questo per noi vale sempre, anche per altre inchieste in corso. Se la politica non la smette di inseguire il giacobinismo – aggiunge il parlamentare di FdI – commette uno sbaglio esiziale. Le persone vanno criticate sul piano strettamente politico e non su quello giudiziario. Abbiamo avuto troppi casi di persone finite nel tritacarne per niente”.
Ferrante: contestazioni pretestuose e preventive
Per il deputato di Forza Italia e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, le strumentalizzazione dell’opposizione è sotto gli occhi di tutti. “Non riuscendo ad attuare un’opposizione costruttiva, Pd e M5S hanno presentato mozioni chiaramente strumentali che mettono in luce solo le loro difficoltà. Le contestazioni sollevate nei confronti del ministro Salvini sono pretestuose. Il governo è europeista e atlantista, a differenza di chi solleva distinguo sul sostegno all’Ucraina. Contro il ministro Santanchè sono state poi mosse accuse preventive, frutto del solito giustizialismo a intermittenza che è stato respinto con perdite dall’Aula. Ad uscire indebolita è proprio la sinistra”.
Intervenendo in Aula il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, citando Paolo Borsellino, ha invitato i colleghi dell’opposizione a utilizzare la testa nelle battaglie politiche. “Con questo modo di fare, statene tranquilli, starete all’opposizione per i prossimi 30 anni”.
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