Affitti brevi a Venezia, la stretta di Brugnaro: «Un tetto per chi sgarra»
A pochi giorni dall’esordio del contributo di accesso (il 25 aprile), il sindaco Luigi Brugnaro torna a ribadire di essere il primo che mette la faccia e propone una misura concreta per limitare i flussi turistici. Brugnaro non esclude che in futuro le amministrazioni che verranno potranno ricorrere ai tornelli in quanto strumento più comodo, ma specifica che intanto si parte con un approccio cauto che accoglierà gli eventuali miglioramenti.
Il primo cittadino, invitato all’Hotel Monaco per la sesta edizione del Venice Hotel Market, ha trattato i contenuti più disparati nel suo classico stile fiume in piena: dallo spopolamento alla realizzazione delle prime fognature, dalla comunità ebraica veneziana al Salone Nautico e così via. Tra le novità il sindaco ha anticipato che sta lavorando per regolamentare il settore extralberghiero, rivendicando la paternità dei principi del cosiddetto emendamento Pellicani.
Contributo d’accesso
«È una sperimentazione, ma già si vedono i primi risultati perché ci cominciamo a occupare dei numeri veri di quanti siamo, quanti domiciliati, chi viene e chi va, e non numeri di fantasia come è stato fatto negli scorsi anni», ha detto a margine Brugnaro.
«Cercheremo di disturbare i cittadini il meno possibile, ma ricordo che questa misura è proprio per difendere la loro quotidianità e quella della città e spero che venga compreso l’approccio positivo».
Ci sarà uno spazio agevolato per residenti, studenti e lavoratori e alcuni facilitatori che spiegheranno quello che sta succedendo. Il QR code verrà controllato con il cellulare e, nel caso di infrazioni, ci saranno i controllori. «Non ci saranno tornelli anche se secondo me alla fine qualcuno penserà che sono la cosa più comoda».
I varchi saranno a Chioggia, Punta Sabbioni dove ci sono vaporetti e lancioni e anche si punta a San Giobbe dove dovrebbe arrivare l’imbarcadero prima dell’estate. Nel discorso di apertura della giornata il sindaco ha aggiunto che per lui «gli alberghi sono una garanzia di presidio della città», perché controllano i turisti.
L’extralberghiero
Brugnaro ha spiegato che è in corso un confronto con l’extralberghiero, in particolare con chi ha appartamenti in città, ma vive fuori. «Credo nella partecipazione con il privato», ha detto il sindaco. «Stiamo facendo un accordo che porteremo in consiglio comunale. Se dai proprietari non viene spiegato al turista come si deve comportare (nel rispetto delle regole in città, ndr) e non viene garantito l’incoming nelle apposite lingue, queste locazioni avranno solo un tetto di 90 giorni all’anno di affitto, non di più. Questa sarà una delle condizioni».
Il settore dell’extralberghiero è stato tirato in ballo anche dall’Ava, favorevole al nuovo provvedimento in quanto rappresenta un incentivo anche per il turismo non pernottante. «Il turista mordi e fuggi non si può trascurare, ma va gestito perché se ben accolto diventerà visitatore dei nostri musei, mangerà nei nostri ristoranti e comprerà nei nostri negozi», ha detto il presidente dell’Ava Vittorio Bonacini.
Oggi solo chi pernotta paga la tassa di soggiorno, ma per Ava non è giusto. «Scorporato il 40% degli stipendi dal fatturato, gli alberghi riversano sul territorio il rimanente in servizi come prestazioni professionali, imprese edili, istituti bancari a cui si aggiunga un ulteriore fattore positivo, l’impossibilità, per ovvie ed evidenti ragioni alla delocalizzazione contrariamente a molte altre categorie economiche».
Gli altri temi
Il sindaco, nel corso del suo intervento, ha ribadito commosso l’appoggio alla comunità ebraica veneziana «fino a quando ci sarà anche solo un ebreo rapito da Hamas». Poi ha fatto presente che è il primo sindaco a fare le fognature; che i veneziani potranno andare in Rio delle Galeazze grazie all’accordo per i fondi Biennale stipulato con Dario Franceschini; che la manifestazione contro il contributo di accesso il 25 aprile è strumentale e che si auspica che la città accoglierà il Papa senza polemiche.
Infine Brugnaro ha riconosciuto la buona idea di Enrico Marchi di realizzare il collegamento veloce tra aeroporto e stazione, ma ha aggiunto che «senza il Comune questo collegamento non sarebbe possibile». E il sindaco è tornato anche a criticare (senza mai citare il nome del presidente di Save) «chi fa pressione su qualche giornale che è stato comprato» su quella che per lui è una legittima richiesta: i 2,5 euro di tassa sui passeggeri che atterrano a Venezia. «L’addizionale municipale è di 6,5 euro, ma al Comune arrivano solo sette centesimi».