Israele, la protesta degli studenti a Padova: «Stop al bando Maeci»
Si fa sempre più duro lo scontro all’interno dell’Università di Padova sulla partecipazione al Bando Maeci 2024, che prevede progetti di cooperazione con gli atenei israeliani. Una discussione è in programma il 9 aprile in Senato accademico e le associazioni studentesche della sinistra radicale (riunite in un’assemblea permanente per la Palestina al polo Beato Pellegrino) promettono battaglia con un sit-in fuori dal Bo.
«Continuare a cooperare con le Università israeliane nonostante le numerose prove che documentano il loro pieno e diretto sostegno alle Forze di Sicurezza israeliane non è accettabile. La stretta collaborazione fra apparato militare e Università israeliane è ben documentata – sostengono gli studenti – Alla luce di ciò, la cooperazione tra Università israeliane e Atenei italiane indubbiamente non rientra nell’area della collaborazione e della promozione della libertà accademica, ma si qualifica come complicità in un genocidio e in un regime di occupazione e apartheid che dura ormai da quasi un secolo».
«Sull’esempio delle decisioni prese nelle ultime settimane dai Senati Accademici dell’Università di Torino e della Scuola Normale Superiore di Pisa, invitiamo l’Università di Padova ad ascoltare le richieste della comunità studentesca che si mobilita da mesi e del personale docente e tecnico-amministrativo, che a migliaia ha firmato la Lettera aperta al MAECI per la sospensione dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele. Chiediamo quindi all’Università di Padova di sospendere la propria partecipazione al Bando Scientifico MAECI per la raccolta di progetti congiunti di ricerca per l’anno 2024», concludono gli studenti.
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