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Апрель
2024

Valentina, ore decisive in ospedale dopo l’incidente. Il compagno: «Possiamo solo aspettare»

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«Siamo in ospedale. Stiamo aspettando». Sono queste le parole di Giulio Stoppa mentre attende le decisioni dei medici dell’ospedale di Padova, dov’è ricoverata la compagna Valentina Urli da domenica. Da quando, cioè, la coppia è stata protagonista di un incidente in Corso Stati Uniti a Padova: nel ribaltamento della loro auto, la donna, 33 anni, è rimasta gravemente ferita e ha perso la bimba che aveva in grembo, al quinto mese.

Con lui il papà Renato e il padre di Valentina, Alessandro Urli, arrivato da Tarcento, a Udine. Ai genitori di Valentina spetteranno le decisioni da prendere, compresa quella di poter donare gli organi, circostanza che in questi casi si prospetta alle famiglie che vivono queste tragedie.

L’incidente in moto

Di fatto Valentina è ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dal giorno di Pasqua, in seguito a un gravissimo incidente stradale.

Domenica 31 marzo mattina Giulio e Valentina erano partiti dalla loro villetta di Fossalta in sella alla Bmw bianca per andare ad Adria, dov’erano attesi per il pranzo della festa dai genitori dell’uomo.

Doveva essere una giornata di festa, si è trasformata in dramma. L’incidente è avvenuto nella zona industriale di Padova, in Corso Stati Uniti. Uscito dalla rotatoria e immessosi sul rettilineo, Giulio ha perso il controllo della moto ed è sbandato andando a cozzare contro il guardrail, rimbalzando poi su un platano dove la Bmw si è accartocciata. Di quel terribile schianto Giulio ha dichiarato di non ricordare molto. Ha anche cercato di aiutarla, ma la profonda ferita alla testa non gli ha permesso di fare molto.

Valentina subito gravissima

Da subito la più grave è risultata Valentina, incinta di Amelie, ricoverata in prognosi riservata e in pericolo di vita. La sera stessa Giulio si è fatto dimettere per poter andare di persona a verificare le condizioni della sua compagna.

«I medici hanno fatto di tutto», ha testimoniato, «purtroppo il cuore di Amelie, la nostra bambina, martedì non aveva più battito e Valentina è risultata cerebralmente morta». A distanza di tre giorni la situazione non è cambiata: la vita di Valentina è appesa a una macchina.

Se c’è una speranza

Lo ha confermato ieri l’autorità sanitaria. Mercoledì 3 aprile Giulio Stoppa era ancora in attesa di entrare in Terapia intensiva. «Stiamo aspettando notizie, siamo ancora in ospedale perché sono necessari altri esami. Ma se c’è una speranza vorrei mantenerla», ha affermato. «Non si sa niente, non so cosa dire, sta seguendo tutto mio papà. Abbiamo anche dato mandato a un legale che sta seguendo la mia situazione».

La sua volontà, Giulio, l’ha già espressa chiaramente, disperatamente: «Terrò in vita Valentina fino a quando lo potrò fare. Con tutto l’amore che provo per Valentina, se deve andarsene per sempre voglio che sia lei a spegnersi in modo naturale, non che muoia perché qualcuno decida di staccare la spina».

Un desiderio che potrebbe scontrarsi con le norme: Giulio e Valentina convivevano e aspettavano una bambina fra quattro mesi e si dovevano sposare l’11 maggio. Ogni decisione, tuttavia, resta in capo ai genitori di Valentina.

Il padre Alessandro, contattato mercoledì, ha preferito il silenzio, chiedendo di rispettare l’intimità di questo delicato momento. —