F1, Fernando Alonso: “Punito solo perché Russell ha avuto un grave incidente in Australia”
Fernando Alonso non ci sta. Allo spagnolo non sono piaciuti affatto quei 20 secondi aggiuntivi sul tempo di gara in Australia, oltre che la decurtazione di tre punti sulla patente. Nei fatti, il pilota spagnolo dell’Aston Martin è scivolato dalla sesta all’ottava posizione del GP dell’Albert Park di Melbourne, come conseguenza di quanto ha fatto nel confronto con George Russell.
L’incidente del pilota della Mercedes, innescato a detta dei commissari da una frenata anomala di Alonso, non trova d’accordo l’asturiano. Nando è tornato sull’argomento nel corso della conferenza stampa di presentazione del GP del Giappone, quarto appuntamento del Mondiale 2024 di F1. “Sono rimasto sorpreso dalla penalità che ho subito e soprattutto dalla severità della stessa. Non c’è niente che possiamo fare, dobbiamo accettare la situazione e andare avanti. Tuttavia, non penso proprio che cambierà il mio modo di guidare o di affrontare le gare dopo quanto accaduto in Australia“, ha precisato il due-volte iridato.
“Non c’è l’obbligo di affrontare 57 giri allo stesso modo. A volte abbassiamo il ritmo, per risparmiare carburante, pneumatici e batteria. E a volte andiamo lenti in curva, o in alcuni settori della pista, per il DRS. Tutte queste cose sono normali. È stato e sarà per sempre così negli sport motoristici. Quindi abbiamo avuto una sanzione che non credo si replicherà“, ha spiegato il pilota dell’Aston Martin.
Lo spagnolo è sicuro che la penalità ci sia stata solo per la gravità dell’incidente di Russell e non per la scorrettezza della sua manovra: “Se fosse accaduto ad Abu Dhabi, con una via di fuga ampia, penso che George sarebbe tornato in pista pochi metri dopo, avrebbe riprovato ad attaccarmi e non ci sarebbero stati problemi“. In tutto questo Alonso ha sottolineato la pericolosità della curva-6, dove si è verificato il crash: “Indubbiamente non è sicura. L’anno scorso abbiamo assistito all’ incidente di Albon in gara e in F2 Hauguer è finito fuori sempre lì. Necessaria un’analisi per il prossimo anno, più importante rispetto a ciò che può fare o non fare il pilota davanti a me“.