Crisi demografica nella Marca, arrivano le “pluriclassi”: prima e terza insieme
Nelle scuole della Marca svuotate dall’inverno demografico, c’è un’ancora di salvezza chiamata “pluriclasse”.
Pensata per le zone di montagna, da decenni soggette allo spopolamento, da settembre 2024 troverà applicazione nella pianura trevigiana: alla primaria “Rodari” di Barcon di Vedelago, prima e seconda formeranno un’unica classe da 21 alunni; alle elementari “Madonnina del Grappa” di Spineda di Riese saranno accorpate addirittura prima e terza, raggruppando 20 scolari.
E se in passato nella Marca si erano già realizzate fusioni per le classi intermedie delle primarie, è la prima volta che la pluriclasse si allarga alle prime. Specchio dei tempi, come l’altra prima volta delle classi in deroga – sempre prime elementari – da soli 13 iscritti, concesse per la presenza di uno scolaro con disabilità.
Così è immediato il collegamento con il cinema: nel film appena uscito “Un mondo a parte”, con Antonio Albanese e Virginia Raffaele, si racconta del salvataggio di una scuola abruzzese proprio grazie alla... pluriclasse.
Saranno circa 2.400 gli studenti (dall’infanzia alle superiori) trevigiani in meno nell’anno scolastico 2024-2025, scendendo a 102 mila complessivi: una contrazione di oltre 900 unità per le sole classi iniziali delle primarie.
Contrazione che ha determinato la cancellazione di una decina di prime elementari, che non hanno raggiunto la cifra minima di 15 iscritti: da Treviso (Collodi e Pascoli, per i Comprensivi Coletti e Martini) a Preganziol (Frescada), da Valdobbiadene a Castelfranco 1.
Un’altra decina, invece, è stata autorizzata in deroga, a dispetto dei 13 o 14 alunni: criteri geografici, ma anche il fattore disabilità.
Di certo non passa inosservata la novità della pluriclasse: nella Marca potrebbe aggiungersi un terzo caso alla primaria “Brescacin” a Cappella Maggiore, dove i sei bambini della classe prima verrebbero accorpati alla seconda elementare.
Ma cosa prevede la pluriclasse? «Ci saranno insegnamenti condivisi, come arte, tecnologia ed educazione fisica, mentre per altre materie si formeranno, per forza di cose, gruppi differenziati», spiega Paolo Boffo, preside del Comprensivo di Riese.
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La misura è stata adottata per la primaria della frazione di Spineda, riunendo i 10 bambini di prima con i 10 del terzo anno. Un paio di insegnanti a tenere le lezioni.
«Chiedere di trasferire gli iscritti alla prima nel plesso di Riese sarebbe stato un disagio per le famiglie: penso anzitutto alla distanza», motiva la scelta il dirigente, «senza contare che alla primaria di Spineda ci sono genitori molto attivi, che tengono al plesso.
E lì abbiamo già una didattica sperimentale: 24 ore settimanali obbligatorie, le altre tre con laboratori opzionali, pure di robotica. L’idea è sfruttare le necessità del contingente per sviluppare nuove forme di insegnamento».
La pluriclasse alla “Rodari” di Barcon nascerà per via dei soli 10 “remigini”, ma principalmente per un ragionamento sul lungo periodo.
«Nella frazione c’è già un asilo statale con sezione “primavera”, al cui interno troverà posto anche un nido comunale: i lavori sono già iniziati», sottolinea Monica Facchini, dirigente del Comprensivo di Vedelago.
«Abiamo optato per la pluriclasse, ritenendo di veder crescere i numeri in prospettiva» continua Facchini. «Prendiamo la novità come una sfida: le età sono diverse, bisognerà mettere in campo nuove metodologie di insegnamento. Gli alunni seguiranno alcune lezioni assieme, mentre in altri casi, vedi l’inglese, sarà necessario creare gruppi separati».
La denatalità non fa calare solo gli alunni: da settembre 2024, considerando tutti i gradi scolastici, ci saranno 13 posti in meno per i docenti.